la Quaresima è un tempo di preghiera e di penitenza che prepara alla pace della Pasqua. Occorre affrontarlo con lo stesso spirito di Gesù nel deserto, per uscire vittoriosi nella lotta contro il diavolo.
Al primo posto ci deve essere la preghiera che deve essere un incontro con Dio nel proprio cuore. Occorre ravvivare la preghiera personale e in famiglia e partecipare con più assiduità ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, che sono fonti indispensabili di grazia.
Il tempo di Quaresima quindi ci riporta direttamente ai quaranta giorni che Gesù ha trascorso nel deserto prima di affrontare le tentazioni del diavolo. Benché non ne avesse bisogno, il Figlio di Dio ha temprato la sua umanità alla lotta col digiuno e la preghiera, perché ne comprendessimo l’importanza nel nostro combattimento quotidiano contro il potere delle tenebre.
In particolare dobbiamo comprendere la necessità del digiuno nella nostra formazione cristiana, come ci attesta la pratica bimillenaria della Chiesa. Poiché siamo peccatori, dobbiamo fare penitenza per i nostri peccati.
La Chiesa per il tempo di Quaresima ci propone l’astinenza e il digiuno. Ognuno poi può scegliere le proprie rinunce e i propri sacrifici nel corso ordinario della giornata.
Siamo tenuti contemporaneamente sia al digiuno che all'astinenza dalla carne due volte l'anno, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.
Siamo tenuti alla sola astinenza dalle carni in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, purché non coincidano con un giorno annoverato tra le solennità dal calendario liturgico. L'obbligo del digiuno inizia a 18 anni compiuti e termina a 60 anni incominciati; quello dell'astinenza inizia a 14 anni compiuti.
- La regola del digiuno obbliga a fare un solo pasto durante la giornata, ma non proibisce di fare una seconda refezione leggera. L'acqua e le medicine sia solide sia liquide si possono assumere liberamente.
- La regola dell'astinenza dalle carni non proibisce di consumare pesce, uova e latticini, ma proibisce di consumare, oltre alla carne, cibi e bevande che ad un prudente giudizio sono da considerarsi come particolarmente ricercati o costosi.
La Regina della Pace a Medjugorje chiede il digiuno a pane e acqua ogni Mercoledì e Venerdì dell’anno da mezzanotte a mezza notte, non solo come ascesi personale, ma anche per fermare le guerre e avere il dono della pace. La rinuncia disarma i nemici, li lascia con le mani vuote e li mette in fuga. La rinuncia, assicura a chi la pratica, la libertà e la pace. In modo particolare, la rinuncia è l’arma della vittoria contro il diavolo, che vuole distruggere con quello che offre. Il ritorno alla pratica di un digiuno severo prepara la Chiesa alle grandi battaglie.
Digiuno e preghiera sono fra loro complementari e si sostengono l’un l’altro.
Digiunare significa mortificare la fame di mondo e rinunciare all’effimero.
Pregare significa far emergere in noi la fame di Dio e nutrirci della Sua Parola.
Il digiuno è il momento dello svuotamento di se stessi.
La preghiera è il momento in cui saziarci di Dio.
Sono due realtà intimamente congiunte, come i movimenti di diastole e di sistole del cuore. La nostra società ha smarrito il ricordo della forza che il digiuno infonde nel cuore di chi lo pratica.
Digiunando, la volontà impara a rinunciare, prima alle piccole cose e poi alle grandi. Chi ha la forza di rinunciare esce vittorioso dalle battaglie della vita, quelle terrene come quelle più propriamente spirituali.
Nel suo messaggio Papa Francesco ha richiamato anche al dovere della carità, che in questo tempo di grazia dobbiamo intensificare verso i fratelli nel bisogno.
Il cammino verso la Pasqua di Resurrezione culmina nelle celebrazioni della Settimana Santa e nella Confessione e Comunione pasquali.
Buona Quaresima!
Vostro Padre Livio
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fonti: Radio Maria - Newsletter del 9 Febbraio 2016
Radio Maria - Newsletter del 19 Febbraio 2015
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