PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 23 aprile 2014
Mercoledì, 23 aprile 2014
«Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?»
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Ne abbiamo bisogno quando ci chiudiamo in una qualsiasi forma di egoismo o di auto-compiacimento; quando ci lasciamo sedurre dai poteri terreni e dalle cose di questo mondo, dimenticando Dio e il prossimo; quando poniamo le nostre speranze in vanità mondane, nel denaro, nel successo. Allora la Parola di Dio ci dice: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Perché stai cercando lì? Quella cosa non ti può dare vita! Sì, forse ti darà un’allegria di un minuto, di un giorno, di una settimana, di un mese… e poi? “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Questa frase deve entrare nel cuore e dobbiamo ripeterla. La ripetiamo insieme tre volte? Facciamo lo sforzo? Tutti: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” [ripete con la folla] Oggi, quando torniamo a casa, diciamola dal cuore, in silenzio, e facciamoci questa domanda: perché io nella vita cerco tra i morti colui che è vivo? Ci farà bene.
Non è facile essere aperti a Gesù. Non è scontato accettare la vita del Risorto e la sua presenza in mezzo a noi. Il Vangelo ci fa vedere diverse reazioni: quella dell’apostolo Tommaso, quella di Maria di Màgdala e quella dei due discepoli di Emmaus: ci fa bene confrontarci con loro. Tommaso pone una condizione alla fede, chiede di toccare l’evidenza, le piaghe; Maria Maddalena piange, lo vede ma non lo riconosce, si rende conto che è Gesù soltanto quando Lui la chiama per nome; i discepoli di Emmaus, depressi e con sentimenti di sconfitta, giungono all’incontro con Gesù lasciandosi accompagnare da quel misterioso viandante. Ciascuno per cammini diversi! Cercavano tra i morti colui che è vivo e fu lo stesso Signore a correggere la rotta. Ed io che faccio? Quale rotta seguo per incontrare il Cristo vivo? Lui sarà sempre vicino a noi per correggere la rotta se noi abbiamo sbagliato.

Oggi viene rivolto anche a noi questo interrogativo. Tu, perché cerchi tra i morti colui che è vivo tu che ti chiudi in te stesso dopo un fallimento e tu che non ha più la forza di pregare? Perché cerchi tra i morti colui che è vivo, tu che ti senti solo, abbandonato dagli amici e forse anche da Dio? Perché cerchi tra i morti colui che è vivo tu che hai perso la speranza e tu che ti senti imprigionato dai tuoi peccati? Perché cerchi tra i morti colui che è vivo tu che aspiri alla bellezza, alla perfezione spirituale, alla giustizia, alla pace?
Abbiamo bisogno di sentirci ripetere e di ricordarci a vicenda l’ammonimento dell’angelo! Questo ammonimento, «Perché cercate tra i morti colui che è vivo», ci aiuta ad uscire dai nostri spazi di tristezza e ci apre agli orizzonti della gioia e della speranza. Quella speranza che rimuove le pietre dai sepolcri e incoraggia ad annunciare la Buona Novella, capace di generare vita nuova per gli altri. Ripetiamo questa frase dell’angelo per averla nel cuore e nella memoria e poi ognuno risponda in silenzio: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” Ripetiamola! [ripete con la folla] Guardate fratelli e sorelle, Lui è vivo, è con noi! Non andiamo da tanti sepolcri che oggi ti promettono qualcosa, bellezza, e poi non ti danno niente! Lui è vivo! Non cerchiamo fra i morti colui che è vivo! Grazie.
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