Apparizioni Medjugorje, la Commissione vaticana si esprimerà entro fine anno.
Il cardinale Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo, ha dichiarato che la decisione della Chiesa sui fatti di Medjugorje verrà presa con ogni probabilità entro quest'anno. Ancora sei-sette mesi di lavori, poi entro la fine di quest’anno la commissione internazionale d’inchiesta sulle apparizioni di Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini concluderà i suoi lavori con un pronunciamento che sarà sottoposto alla Congregazione per la dottrina della fede e quindi a Benedetto XVI.
All’inzio delle apparizioni di Medjugorje era stata costituita una commissione diocesana, la quale aveva poi passato la mano alla Conferenza episcopale della Jugoslavia, che però non era riuscita a pronunciarsi sulla soprannaturalità o meno dei fenomeni, concludendo, nel 1991, con la dichiarazione «non constat de supernaturalitate», cioè «non consta la soprannaturalità»: si tratta della classica espressione prudenziale, non essendo stati i vescovi in grado né di approvare né di bocciare, segno che se non vi erano elementi sufficienti per dire «sì», non vi erano nemmeno prove che si trattasse di una truffa come sostenuto invece dal vescovo di Mostar. Il verdetto sospensivo, aperto a ulteriori approfondimenti, non è né «sì» né «no». Nel primo caso, infatti, la dichiarazione affermerebbe che «consta» la soprannaturalità, sancendo così il riconoscimento ufficiale. Nel secondo caso, quello negativi affermerebbe che «consta la non soprannaturalità», cioè è stato accertato che il fenomeno non è soprannaturale.
Nel 2010, però, papa Benedetto XVI ha istituito una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini per esaminare le apparizioni della Madonna ai sei veggenti iniziate nel 1981 nel paesino bosniaco. Quando Ratzinger istituì questo gruppo di lavoro, all’inizio del 2010, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede disse che «non è la commissione stessa che prende delle decisioni, delle pronunce definitive, ma essa offre il risultato del suo studio, un suo voto – come si dice in termine tecnico – alla Congregazione che poi adotterà le decisioni del caso». Erano stato i vescovi della Bosnia ed Erzegovina a chiedere alla Congregazione per la dottrina della fede di prendere in mano la situazione. Della commissione fanno parte sei cardinali: oltre al già citato Ruini, ci sono il Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il salesiano Angelo Amato; Jozef Tomko, Prefetto emerito di Propaganda Fide; Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo e Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, Julian Herranz, Presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Insieme a loro, teologi ed esperti in mariologia.
Durante questi mesi la commissione ha vagliato tutti i documenti scientifici delle diverse équipe mediche e scientifiche che per anni hanno seguito e analizzato le reazioni dei veggenti a cui da più di trent'anni appare la Gospa. Non solo, la commissione ha analizzato i nuovi documenti, ritrovati l'anno scorso e occultati dai servizi segreti bosniaci, che dimostrano il tentativo da parte dell' ex regime comunista di sconfessare i sei ragazzi e di mentire sulla loro condotta e su quella dei francescani legati alla parrocchia di Medjugorje. Sono stati vagliati anche i presunti i miracoli, le guarigioni e la bontà dei frutti (come le confessioni, le conversioni, le associazioni caritative e i movimenti laicali e religiosi) maturati da questi eventi. Anche i sei veggenti sono stati interrogati.
Nel giugno 2011 sono state ricevute segretamente a Roma Ivanka, fra i tre veggenti che hanno ricevuto dalla Madonna tutti e dieci i segreti che riguardano eventi futuri, e Viska, che avendone ricevuti solo nove vede ancora tutti i giorni la Vergine. Marja e Mirijana sono state ascoltate alla fine dell'anno scorso: la prima, riceve ancora un messaggio pubblico che annuncia al mondo ogni 25 del mese. La seconda ne riceve un altro ogni 2 del mese per guidare l'umanità sulla via della conversione. I due ragazzi, Jakov e Ivan, sono invece giunti a Roma qualche mese fa. La commissione guidata da Ruini ha quindi già incontrato tutti i veggenti, convocati in segreto a Roma in una sala della Congregazione per la dottrina della fede, dov’è custodito anche l’archivio del gruppo di lavoro. I membri della commissione predispongono con largo anticipo gli appuntamenti, in modo da poter essere tutti presenti.
La commissione è rimasta colpita positivamente da quanto finora visionato, nonostante il silenzio dei sei veggenti, imposto dalla Madonna, riguardo ai dieci segreti. Sarà il padre francescano Petar Ljubicié (scelto da Mirijana) a rivelare cosa succederà all'umanità dieci giorni prima degli eventi.
Il cardinale Ruini è stato già ricevuto dal Pontefice per discutere dei risultati dell'indagine. Pare che la Chiesa non abbia elementi per ritenere false le apparizioni. Ciò non significa però che le riconoscerà ufficialmente, poiché di norma non è possibile farlo se i fenomeni soprannaturali sono ancora in corso. Il giudizio della Commissione presieduta da Ruini non sarà però ufficiale finché non sarà sottoposto al vaglio della Congregazione per la dottrina della fede e successivamente a quello del Papa, che dal 1981 al 2005 già si occupò della vicenda per conto del suo predecessore, Giovanni Paolo II. Si ipotizza dunque che a fine anno la Santa Sede pronuncerà il «non constat de supernaturalitate», non consta la soprannaturalità, formula scelta quando la Chiesa Cattolica non ha elementi per pronunciarsi con certezza sulla soprannaturalità di un evento, ma nemmeno quella per affermare il «consta che non», espressione usata per smentire fenomeni ritenuti sicuramente fasulli.
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