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- Le direttive ufficiali della Santa Sede su Medjugorje
- Messaggio di Medjugorje 25 Aprile 2011
- Per le anime del Purgatorio - Ti Adoro o Croce Santa
- La Confessione Pasquale - Padre Livio
- Il Segno della Croce
- Preghiere della Sera
- Bruno Cornacchiola - L'Apparizione delle Tre Fonta...
- Preghiere del Mattino
- Il Credo
- Il Credo - Simbolo niceno-costantinopolitano: Origini
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- Messaggio a Mirjana - 2 Aprile 2011
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Lettere al Viandante
giovedì 28 aprile 2011
Le direttive ufficiali della Santa Sede su Medjugorje
martedì 26 aprile 2011
Messaggio di Medjugorje 25 Aprile 2011
25 Aprile 2011
di Medjugorje del 25 Aprile 2011
di Medjugorje del 25 Aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
Per le anime del Purgatorio - Ti Adoro o Croce Santa
Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.
Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui
che èil mio Signore.
Amen.
domenica 17 aprile 2011
La Confessione Pasquale - Padre Livio
Un piccolo aiuto, in sette gradini, per la confessione pasquale:
1. Inginocchiati davanti alla Croce, dalla quale viene il perdono dei peccati
e chiedi la grazia di una buona confessione.
2. Fai l'esame di coscienza a partire dall'ultima confessione, mettendo la
tua vita a confronto dei dieci comandamenti e dei precetti evangelici.
3. Esprimi a Gesù il dolore per i tuoi peccati, con i quali hai offeso il suo
amore e tradito la sua amicizia.
4. Fai il proposito di cambiare vita, incominciando ad eliminare i peccati
più gravi.
5. Confessa i tuoi peccati con chiarezza e umiltà, confessando tutti quelli
mortali e almeno alcuni di quelli veniali.
6. Accogli con gratitudine l'assoluzione del sacerdote, che ti dà il perdono
di Gesù e la sua grazia.
7. Fai la penitenza che ti viene data e aggiungi anche qualcosa di tuo, in
riparazione del male commesso. Non dimenticare di esprimere a Gesù la tua
immensa gratitudine.
Si avvicina la Pasqua. Risorgiamo a vita nuova con una bella confessione. Eccovi
il rito del Sacramento della Penitenza:
fatto l’esame di coscienza, ti presenti per fare la tua confessione. Il
sacerdote ti accoglie invitandoti a fare il segno della
croce:
coscienza i tuoi peccati confidando nell’infinita misericordia di
Dio:
dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua
misericordia.
Rispondi: Amen.
3. Incominci la tua confessione dicendo da quanto
tempo non ti confessi e esponendo con semplicità, chiarezza, umiltà e brevità
tutti i peccati mortali dall’ultima confessione e almeno alcuni peccati
veniali.
darti dei consigli adatti. Anche tu puoi chiedere dei suggerimenti per il tuo
cammino spirituale o spiegazioni su alcune problematiche che non ti sono
chiare.
esprima il tuo pentimento. Potrai recitare una di queste preghiere:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati,
e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono
e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.
O GESU' D'AMORE ACCESO
o mio caro e buon Gesù
con la tua santa grazia
non ti voglio offendere più
né mai più disgustarti,
perché ti ama sopra ogni cosa. Gesù mio, misericordia.
6. Il Sacerdote, dopo averti proposto la penitenza, ti
dà l’assoluzione con queste parole:
Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio,e ha effuso lo Spirito Santo
per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa,
il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati
Nel nome del Padre e del Figlio E dello Spirito Santo
Livio
sabato 16 aprile 2011
Il Segno della Croce
Benefici effetti
venerdì 15 aprile 2011
Preghiere della Sera
TI ADORO, MIO DIO.Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu si benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.
Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontano le insidie del nemico; vengano i santi angeli a custodirci nella pace, e la tua benedizione rimanga sempre con noi. Amen.
O Angelo Santo, che per infinita bontà di Dio sei chiamato a custodirmi, assistimi nei bisogni, consolami nelle mie afflizioni, difendimi dai nemici, allontanami dalle occasioni di peccato, fa che io sia docile obbediente alle tue ispirazioni, proteggimi particolarmente nell'ora della mia morte, e non mi abbandonare fino a che non mi abbia guidato al mio celeste soggiorno in Paradiso. Amen.
domenica 10 aprile 2011
Bruno Cornacchiola - L'Apparizione delle Tre Fontane: la Vergine della Rivelazione
Parliamo oggi di Bruno Cornacchiola, colui che ha avuto la visione della vergine della rivelazione alla grotta delle tre fontane a Roma 12 aprile 1947. Ma dobbiamo andare con ordine per capire bene la storia, innanzitutto chi era Bruno Cornacchiola? Vediamo ora una breve biografia del veggente ed il suo racconto dell’apparizione.
Infanzia - Incontro ed abbandono della Chiesa.
Bruno Cornacchiola è nato a Roma il 9 maggio 1913 presso Ponte Milvio. Il padre Antonio, violento e manesco, ha costretto i figli a scappare di casa onde evitare furiose bastonate ed a rifugiarsi nel cimitero del Verano e spesso dormivano nelle tombe vuote. Nel mese di marzo 1927, Bruno, all’età di 14 anni, è stato trovato addormentato fuori della Scala Santa nei pressi di San Giovanni in Laterano dalla Signora Maria Falzetti, di cui è in corso il processo di beatificazione. Questa andando alla Messa proprio in quel luogo santo, lo ha svegliato e gli ha chiesto cosa facesse. Bruno ha risposto di essere scappato di casa perché veniva malmenato. Maria Falzetti gli ha domandato se la mamma gli avesse fatto fare la Prima Comunione. Bruno ha detto: “qualche volta mi ha fatto la minestra, qualche altra volta la pastasciutta, ma la prima comunione non me l’ha mai preparata!”. Ha pensato infatti che era un piatto speciale. Maria Falzetti, compresa la situazione di estrema ignoranza religiosa in cui il ragazzo era vissuto fino ad all’ora, lo ha accompagnato dai Padri Trappisti e così, dopo una buona preparazione ed istruzione catechistica, è stato ammesso alla Prima Comunione e Cresima, senza alcun famigliare presente. Egli è tornato a casa ed ha mostrato alla mamma il Santo Rosario e il libro delle Massime Eterne. Nell’informarla con gioia ed entusiasmo di aver ricevuto la Prima Comunione le disse, come gli aveva insegnato il sacerdote: “ti chiedo scusa e perdono per tutti i dispiaceri che fino ad oggi ti ho procurato”, per tutta risposta, la mamma lo ha colpito con un calcio facendolo ruzzolare per le scale. Dopo questo avvenimento, ed anche a seguito della assoluta mancanza di una educazione religiosa, Bruno si è staccato da tutto ciò che poteva far riferimento alla Chiesa, ai Sacramenti, ed alla Religione.
L'incontro con un protestante.
Il proposito di uccidere il Papa.
Sconvolto da tali asserzioni, ritenute assolutamente vere, Bruno ha giurato allora che avrebbe ucciso il Papa e con questa intenzione, si è recato a Toledo, famosa per le sue lame, per acquistare un pugnale sulla cui lama ha inciso la scritta: “A morte il Papa!”; il pugnale che, dopo la conversione, consegnò di persona al Santo Padre Pio XII, Eugenio Pacelli. Nel 1939 è finita la guerra di Spagna. Bruno, tornato a casa, ha trovato la moglie ed una bimbetta Isola. Queste lo hanno accolto dicendo che nel frattempo avevano sempre pregato la Santa Vergine del Rosario. La reazione di Bruno è stata invece immediata e violenta. Manesco ha picchiato la moglie e la figlia, ha distrutto sia il quadro della Vergine di Pompei, sia il crocifisso, che era posto a capo del letto, gettando il tutto nella spazzatura. Egli ha voluto con ogni mezzo che la moglie si unisse a lui nella setta protestante. Questa ha detto che lo avrebbe accontentato, a condizione che lui prima avesse fatto la pia pratica dei primi nove venerdì del mese al Sacro Cuore di Gesù. Bruno ha acconsentito e dopo il nono primo venerdì, constatando la mancanza di qualsiasi evento straordinario, ha forzato la moglie a seguirlo nelle riunioni degli avventisti, in seno ai quali ha acquistato una certa importanza, divenendo direttore della Gioventù Missionaria Avventista di Roma e del Lazio. In tale veste, quel sabato del mese di aprile 1947, si stava preparando a tenere, il giorno 13 successivo (domenica) una conferenza in piazza della Croce Rossa a Roma, sul tema: “Maria Vergine, non più vergine”
L'Apparizione delle Tre Fontane: la Vergine della Rivelazione
12 aprile 1947, Bruno è contrariato perché ha perso il treno per Ostia. Decide allora di fermarsi lì, presso l'abbazia delle Tre Fontante nella periferia di Roma zona E.U.R., con i suoi tre bambini intenti ai loro giochi con il pallone. La giornata è stupenda. Isola, Carlo e Gianfranco rincorrono la palla che scivola giù per la scarpata. Il padre li tiene d'occhio. Vedendoli sgambettare sereni sui prati in fiore pensa alla figlia morta un anno prima ad undici mesi, che ora riposa in un cimitero protestante. Mentre seguita puntigliosamente a preparare la conferenza contro il dogma dell'Immacolata, proclamato da Pio IX, la palla scompare di nuovo. Stavolta è indispensabile il suo intervento.
A Gianfranco raccomanda di non muoversi. Carlo partecipa alle ricerche e Isola si mette a raccogliere fiori campestri per la mamma rimasta a casa. Ogni tanto Bruno chiama il figlio più piccolo. Ad un certo punto Gianfranco non risponde e il padre, preoccupato, risale la china e si porta, facendosi strada a stento tra la fitta vegetazione, verso la grotta. Trova il bimbo in ginocchio, con le mani giunte.
Cornacchiola chiama gli altri due figli e anch'essi cadono in preghiera di fronte ad una immaginaria “bella signora”. I ragazzi sembrano di sale. Hanno lo sguardo fisso verso l'oscurità della grotta. Isola, Carlo e Gianfranco sono cadaverici. Il padre è impaurito. Prima pensa a qualche maleficio, alle streghe, al diavolo o, da buon mangiapreti, a qualche sacerdote che ha ipnotizzato i bambini. Poi invoca il Signore "Dio salvaci". Nella grotta, a questo punto, la luce vince sulle tenebre e lentamente prende consistenza la figura della “bella signora”.
Lasciamo parlare lo stesso Cornacchiola ora:
"Quand'ecco - egli dice - emessa l'invocazione, vidi improvvisamente due candidissime mani che si muovevano verso di me e sentii che mi sfioravano la faccia. Ebbi la sensazione che mi si strappasse qualcosa dagli occhi. In quell'istante provai un certo dolore e rimasi nell'oscurità più profonda...
A questo punto io non vedevo più né la cavità né ciò che vi stava dentro, ma fui invaso da un'insolita gioia".
In quell'istante è rapito dalla visione di una giovanile figura di donna, avvolta nello splendore di una luce d'oro, ferma e dolcemente statica. Bruno la fissa con trasporto, vinto dal fascino di tanta bellezza, attratto da quella luce che, pur intensissima, non offende la vista ma lo inonda di soavità sovrumana.
La donna veste una tunica bianca e luminosa, stretta ai fianchi da una fascia rosa. Ha capelli neri, un tantino sporgenti dal velo verde-prato che la copre dalle spalle ai piedi.
Da sotto la vesta escono i piedi nudi e verginali, fermi sopra un masso di tufo anch'esso circondato di luce.
Nella mano destra regge, appoggiandolo al petto, un libro di colore grigio, su cui tiene pure l'altra mano.
Soprattutto è affascinato dal volto di quella creatura, un volto in cui si fondono il candore innocente della puerizia, la vaghezza e la grazia della verginità, la gravità maestosa della sublime maternità.
Continua il veggente:
"Vidi che la bella Signora lentamente muoveva la mano sinistra ed indicava qualcosa ai suoi piedi. Guardai e vidi a terra un drappo nero sostenente una croce spezzata".
Cornacchiola pensa che quel drappo nero, simile a una veste stracciata, e la croce spezzata, volessero alludere all'abito talare, con ogni altro segno di distinzione, da molti religiosi e sacerdoti ormai messo da parte.
"Il mio primo impulso fu quello di lanciare un grido, ma la voce mi moriva in gola".
L'Apparizione, quasi offrendo il libro che teneva in mano, con tono ineffabilmente dolce disse:
- "Sono Colei che sono nella Trinità Divina".
- "Sono la VERGINE DELLA RIVELAZIONE".
- "Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell'ovile santo, corte celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore, che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa prima di iniziare la via dell'errore, ti hanno salvato!".
Intanto un profumo misterioso e indefinibile inonda l'ambiente e sembra coprire la sporcizia del suolo, triste strascico di squallidi incontri.
Dopo essersi così presentata, la celestiale Signora tiene una prolungata allocuzione al figlio che sta per ritornare a Dio, parte della quale è rivolta a lui stesso e a tutti i fedeli, l'altra invece contiene un messaggio segreto per il Santo Padre. Poi continua:
- "Desidero darti una sicura prova della divina realtà che stai vivendo, perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale. E questo è il segno: Quando incontrerai un sacerdote nella chiesa o per via, avvicinalo e rivolgigli questa espressione: "Padre, le devo parlare!". Se costui ti risponderà: "Ave Maria, figliolo, cosa vuoi?" pregalo di fermarsi perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e obbediscilo, ti indicherà infatti un altro sacerdote con queste parole: "Quello fa per il tuo caso".
- "Ti recherai poi dal Santo Padre, il supremo pastore della cristianità e gli consegnerai personalmente il mio messaggio. Ti condurrà dal Papa qualcuno che io ti indicherò".
- "Alcuni a cui tu narrerai questa visione non ti crederanno, ma non lasciarti deprimere...".
Poi, con atteggiamento di materna benignità e serena mestizia, l'incantevole Signora gira su se stessa e si allontana.
Nel messaggio dato a Bruno la Madonna chiede con insistenza a tutti la preghiera ed invita alla recita del Rosario:
- "Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani. Le Ave Maria che voi dite con fede e amore, sono tante frecce d'oro che raggiungono il Cuore di Gesù".
Ed ecco, quasi a premio di coloro che ascolteranno il suo materno messaggio, la Vergine promette celesti favori:
- "Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli".
Nella sua bontà Ella vuole anche svelare il Figlio nei misteri della sua vita intima, legata alla Augusta Trinità:
- "Il mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso".
L'incontro con il Santo Padre.
Il 9 dicembre 1949 il Santo Padre Pio XII invitò i tranvieri di Roma, accompagnati da padre Rotondi, a recitare con lui il Rosario nella sua cappella privata. Lasciamone la descrizione a Cornacchiola:
"Tra i lavoratori c'ero anch'io; portavo con me il pugnale e la Bibbia sulla quale stava scritto: "Questa è la morte della Chiesa Cattolica, col Papa in testa". Volevo consegnare al Santo Padre il pugnale e la Bibbia.
Finito il Rosario il Papa disse:
- "Qualcuno di voi mi vuol parlare?".
Io mi inginocchiai e dissi:
- "Santità, sono io!".
Gli altri lavoratori fecero largo per il passaggio del Papa; egli si chinò verso di me, mi pose la mano sulla spalla, avvicinò il suo volto al mio e chiese:
- "Cosa c'è, figlio mio?".
- "Santità, qui c'è la Bibbia protestante che interpretavo erroneamente e con la quale ho ucciso molte anime".
Piangendo consegnai anche il pugnale sul quale stava scritto "Morte al Papa" e sussurrai:
- "Chiedo perdono di aver osato solo pensare a tanto. Avevo progettato di ucciderla con questo pugnale!".
Il Santo Padre prese quegli oggetti, mi guardò, sorrise e osservò:
- "Caro figlio, con ciò non avresti fatto altro che dare un nuovo martire alla Chiesa, ma a Cristo una vittoria dell'amore"...
E' ormai il tramonto del 12 aprile 1947. Cornacchiola, aiutato dai figli, pulisce la grotta ed incide su un pezzo di tufo, con la chiave di casa, la data dell'apparizione. Poi va a pregare nella chiesa dei trappisti. E' la figlia Isola a suggerirgli l'Ave Maria. A casa cerca di mantenere il segreto, ma la moglie si insospettisce notando un insolito profumo. Cerca di chiedere spiegazioni al marito che, stranamente, è molto cortese.
Bruno, prima di coricarsi si inginocchia con le lacrime agli occhi e chiede perdono per tutto il male che ha fatto alla consorte. Poi il racconto dell'apparizione. Per 16 giorni Cornacchiola è alla caccia del sacerdote al quale deve confidare il prodigio ed affidare il messaggio segreto per il Papa. Lo trova il 28 aprile nella chiesa di Ognissanti, sull'Appia Nuova, retta dai religiosi di Don Orione. E' don Gilberto che battezza il figlio minore di Cornacchiola e il 6 maggio riceve l'abiura dalla setta protestante del tranviere e della moglie.
Quello stesso giorno la Vergine della rivelazione appare una seconda volta a Cornacchiola. La terza apparizione avviene a due settimane di distanza, il 23 maggio, presente don Mario che recita il rosario con Bruno. Il sacerdote avverte un dolce profumo, ha il cuore in gola e sente il sangue gelarsi nelle vene mentre l'amico, con un filo di voce, annuncia di vedere la “madre bellissima e sorridente”.
La Vergine si fa vedere per l'ultima volta il 30 maggio chiedendo a Cornacchiola di recarsi dalle “dilette figlie” maestre pie Filippini per invitarle a pregare per gli increduli e l'incredulità della zona. Le suore hanno una scuola intitolata a San Giuseppe per i figli dei contadini aperta nel 1917 vicino alla trappa.
fonti:
http://www.mariadinazareth.it/
http://www.lucisullest.it/
http://trefontane.altervista.org/
http://www.radiomaria.it
sabato 9 aprile 2011
Preghiere del Mattino
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata, fa che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu si benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illuminami, custodiscimi, reggi e governa me che ti fui affidata dalla pietà celeste. Amen.
San Michele Arcangelo con le tue ali proteggici
Amen.
Credo in Dio Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture. E’ salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Salve O Regina, Madre di misericordia, vita e dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo esuli figli di Eva, a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque avvocata nostra, volgi a noi, quegli occhi misericordiosi e mostraci dopo questo esilio, il frutto benedetto del seno tuo. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del cuore immacolato di Maria madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo tutto quello tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distintamente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore accresci la mia fede.
Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.
martedì 5 aprile 2011
Il Credo
Il Credo
Simbolo degli Apostoli | Credo niceno-costantinopolitano227 |
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. | Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. |
E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, | Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della sostanta del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, |
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, | e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. |
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; | Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato morì e fu sepolto. |
il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. | Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine. |
Credo nello Spirito Santo, | Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. |
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, | Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. |
la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen | Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen |
Il Credo - Simbolo niceno-costantinopolitano: Origini
Credere era accettare e vivere questa "buona notizia". Attorno a questo lieto annuncio sorsero fin dall'inizio le professioni di fede; È quindi attestata la presenza di formule attorno alle quali si coagulò quello che oggi chiamiamo il Simbolo apostolico: «lo credo in Dio, Padre on-nipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo suo unico Figlio e nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifis-so, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen». Questo antichissimo simbolo rimane ancora oggi una delle più belle preghiere della Chiesa. Il Simbolo degli Apostoli raccoglieva le principali verità di fede, ne era il riassunto.
1. Fin dai primi secoli sino al giorno d'oggi la Chiesa professa le verità sulla fede di Cristo e sul mistero della Sua redenzione, che successivamente sono state raccolte nei Simboli della fede; oggi infatti esse vengono comunemente conosciute e proclamate dai fedeli nella celebrazione solenne e festiva delle Messe come Simbolo degli Apostoli oppure Simbolo Niceno-Costantinopolitano.
domenica 3 aprile 2011
Coroncina della Divina Misericordia
PROMESSE PARTICOLARI
come sorgente di misericordia per noi, confido in Te