martedì 31 gennaio 2017

I Dogmi Mariani - 4. Assunzione della Madre di Dio

Assunzione della Madre di Dio


Al termine della sua vita terrena, è stata assunta in anima e corpo alla gloria celeste, senza subire la corruzione del sepolcro. Esiste un’intima connessione del mistero dell’assunzione di Maria con la sua incomparabile dignità di Madre di Dio; la sua intima e profonda unione con Cristo; la sua perpetua verginità senza macchia; la sua condizione di generosa socia del divino Redentore; la sua insigne santità, superiore a quella di tutti gli uomini e angeli.

Quasi sintesi del meraviglioso mistero di Maria, il 1° novembre del 1950, Pio XII proclama solennemente il dogma dell’Assunzione di Maria, con queste parole: “L’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione, immacolata nella sua concezione, vergine illibata nella sua divina maternità, generosa socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli”.

Mentre per tutta l’umanità la risurrezione dei corpi avverrà alla fine dei tempi, per Maria, invece, tale evento si è realizzato già alla fine della sua vita terrena. Per cui il suo corpo è ora gloriosamente vivente in cielo accanto all’umanità gloriosa del suo Figlio Gesù Cristo.

Precisa al riguardo il Santo Padre Giovanni Paolo II: “La condizione escatologica di Cristo e quella di Maria non vanno certo poste sullo stesso piano. Maria, nuova Eva, ha ricevuto da Cristo, nuovo Adamo, la pienezza di grazia e di gloria celeste, essendo stata risuscitata mediante lo Spirito Santo dal potere sovrano del Figlio”.

La Devozione.

Il dogma dell’Assunzione non è certo una verità “scoperta” nel secolo scorso. Prima del 1° novembre 1950, questa verità veniva creduta nella Chiesa e celebrata, ma non era considerata dogma di fede. Fin dall’antichità si celebrava in Oriente e in Occidente una solenne festa liturgica a ricordo della Dormizione o Assunzione al Cielo della Vergine. Per esempio. nel Sacramentario che Papa Adriano I tra gli anni 784-790, mandò all’imperatore Carlo Magno, si legge: «Degna di venerazione è per noi, o Signore, la festività di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio subì la morte temporale, ma non poté essere umiliata dai vincoli della morte colei che generò il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da lei».

La fede in Maria assunta in corpo e anima alla gloria del cielo, appartiene alla coscienza di fede della Chiesa sia in Oriente sia in Occidente sin dalle origini. Pio XII, con la proclamazione solenne di Maria Assunta, ha inteso annunciare solennemente a tutto il mondo la nobiltà e la dignità del corpo umano, mortificato, umiliato, avvilito e profanato in mille modi durante la seconda guerra mondiale da poco conclusa. Di fronte ai lager di Dachau e di Auschwitz, dove si era consumata la violazione più dissacrante del corpo umano, il “mistero dell’Assunzione proclama il destino soprannaturale e la dignità eccelsa di ogni corpo umano, chiamato dal Signore a diventare strumento di santità e a partecipare alla sua gloria”.

Affermava nel 1979 l’allora cardinale Joseph Ratzinger:

Il grado più elevato di canonizzazione (Lc 1,48)
Il dogma dell'Assunta è semplicemente il grado supremo della canonizzazione nella quale il titolo   « santo » viene attribuito nel senso più stretto, volendo significare cioè : interamente e totalmente nel compimento escatologico. Con ciò si dischiude ormai il contesto biblico fondamentale, che garantisce tutta l'affermazione. Noi possiamo cioè asserire che il dogma dell'Assunta non fa che descrivere nel suo contenuto ciò che è stato interiormente presupposto ed affermato nel grado supremo del culto; nel medesimo istante ci si può e ci si deve allora ricordare che il vangelo stesso profetizza ed esige il culto di Maria: « D'ora in poi tutte le generazioni mi cm ameranno beata » (Lc 1,48) - è un compito assegnato alla chiesa e la registrazione di Luca presuppone che la glorificazione di Maria già esiste nella chiesa del suo tempo e che egli la ritiene un dovere della chiesa per tutte le generazioni. Egli vede incominciare questa lode di Maria col saluto di Elisabetta: « Beata colei che ha creduto... » (Lc 1,45). 

Un elogio legato alla Risurrezione (Mc 12,18-27)
In questa primissima forma di culto di Maria si riflette nuovamente l'unità dei Testamenti, quell'unità che è caratteristica di tutto il tema mariano : il Dio d'Israele viene chiamato tramite uomini ai quali egli si è dimostrato grande, nella vita dei quali egli si rende visibile e presente. Essi sono, per così dire, il suo nome nella storia, grazie a loro egli stesso ha un nome, per loro ed in loro egli diventa accessibile. Si chiama il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe; chiamarlo significa chiamare i padri, così come, viceversa, chiamare i padri significa ricordarsi di lui e riconoscerlo. Non invocare gli uomini, nei quali egli stesso si rende visibile, è ingratitudine, smemoratezza -per la fede d'Israele però è anche caratteristico che essa abbia memoria e sia memoria.
La glorificazione di Maria si congiunge quindi all'idea di Dio che collega i padri col nome di Dio e sa che nella glorificazione dei padri c'è l'esaltazione di Dio. Se si tiene bene presente questo fatto, non si può non prendere in considerazione nel nostro contesto l'interpretazione di Dio Padre che Gesù ha dato in Mc 12,18-27. 
 Salita al cielo col suo corpo e la sua anima. (Ef 2,6)
« Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio ». Ciò significa: esiste come una sorta di « ascensione » del battezzato, della quale parla in termini del tutto espliciti Ef 2,6: « Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù ». Stando a questo testo, il battesimo è partecipazione non soltanto alla risurrezione, ma anche all'ascensione di Cristo. Il battezzato, in quanto battezzato e nella misura in cui là, nel Signore glorificato, la sua vita nascosta (la sua vera vita! ). La formula dell' « assunzione » di Maria in corpo ed anima perde, sulla base di questo testo, ogni carattere speculativo ed arbitrario: essa, infatti, è solamente la forma suprema di canonizzazione: si dice che in colei che ha generato il Signore « prima col cuore che secondo il corpo » (Agostino ), della quale la fede, cioè il contenuto interiore del battesimo, può essere asserita illimitatamente, conformemente a Lc 1,45, nella quale si è quindi realizzata tutta l'essenza del battesimo, in lei la morte è stata inghiottita nella vittoria di Cristo.
Il culto di Maria è l'oscillare beato nella gioia del Magnificat e, perciò, nella lode di colui verso il quale è debitrice la figlia di Sion e di colui che lei porta come la vera, non deperibile, indistruttibile arca dell'alleanza.

Pio XII. La costituzione apostolica MUNIFICENTISSIMUS DEUS (LA GLORIFICAZIONE DI MARIA CON L'ASSUNZIONE AL CIELO IN ANIMA E CORPO) 

Ecco una sintesi per punti:

Il munificentissimo Dio, che tutto può e le cui disposizioni di provvidenza sono fatte di sapienza e d'amore, nei suoi imperscrutabili disegni contempera nella vita dei popoli e in quella dei singoli uomini dolori e gioie, affinché per vie diverse e in diverse maniere tutto cooperi in bene per coloro che lo amano (cf. Rm 8, 28).

Dio, infatti, che da tutta l'eternità guarda Maria vergine, con particolare pienissima compiacenza, «quando venne la pienezza del tempo» (Gal 4, 4), attuò il disegno della sua provvidenza in tal modo che risplendessero in perfetta armonia i privilegi e le prerogative che con somma liberalità ha riversato su di lei. Che se questa somma liberalità e piena armonia di grazie dalla chiesa furono sempre riconosciute e sempre meglio penetrate nel corso dei secoli, nel nostro tempo è stato posto senza dubbio in maggior luce il privilegio della corporea assunzione al cielo della vergine Madre di Dio Maria.

Questo privilegio risplendette di nuovo fulgore fin da quando il nostro predecessore Pio IX, d'immortale memoria, definì solennemente il dogma dell'immacolata concezione dell'augusta Madre di Dio. Dio volle esente [dal peccato] la beata vergine Maria. Ella per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, né dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.

Plebiscito unanime

Per questo, quando fu solennemente definito che la vergine Madre di Dio Maria fu immune della macchia ereditaria fin dalla sua concezione, i fedeli furono pervasi da una più viva speranza che quanto prima sarebbe stato definito dal supremo magistero della chiesa anche il dogma della corporea assunzione al cielo di Maria vergine.

Infatti si videro non solo singoli fedeli, ma anche rappresentanti di nazioni o di province ecclesiastiche e anzi non pochi padri del concilio Vaticano chiedere con vive istanze all'apostolica sede questa definizione.

Il magistero della chiesa

Il 1° maggio 1946 indirizzammo loro la lettera [enciclica Deiparae Virginis Mariae, in cui chiedevamo: «Se voi, venerabili fratelli, nella vostra esimia sapienza e prudenza ritenete che l'assunzione corporea della beatissima Vergine si possa proporre e definire come dogma di fede, e se col vostro clero e il vostro popolo lo desiderate».

E coloro che «lo Spirito Santo ha costituito vescovi per pascere la chiesa di Dio» (At 20, 28) hanno dato all'una e all'altra domanda una risposta pressoché unanimemente affermativa.

Il magistero della chiesa, non certo per industria puramente umana, ma per l'assistenza dello Spirito di verità (cf. Gv 14, 26), e perciò infallibilmente, adempie il suo mandato di conservare perennemente pure e integre le verità rivelate, e le trasmette senza contaminazione, senza aggiunte, senza diminuzioni. «Infatti, come insegna il concilio Vaticano, ai successori di Pietro non fu promesso lo Spirito Santo, perché, per sua rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perché, per la sua assistenza, custodissero inviolabilmente ed esponessero con fedeltà la rivelazione trasmessa dagli apostoli, ossia il deposito della fede». Pertanto dal consenso universale di un magistero ordinario della chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, è verità da Dio rivelata, e perciò tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedeltà. Poiché, come insegna lo stesso concilio Vaticano, «debbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio».

La voce dei santi padri

s. Giovanni Damasceno: «Era necessario che colei, che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità, conservasse anche senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Era necessario che colei, che aveva portato nel suo seno il Creatore fatto bambino, abitasse nei tabernacoli divini. Era necessario che la sposa del Padre abitasse nei talami celesti. Era necessario che colei che aveva visto il suo Figlio sulla croce, ricevendo nel cuore quella spada di dolore dalla quale era stata immune nel darlo alla luce, lo contemplasse sedente alla destra del Padre. Era necessario che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio e da tutte le creature fosse onorata come Madre e Ancella di Dio».

s.Germano di Costantinopoli: «Tu, come fu scritto, apparisci "in bellezza", e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto domicilio di Dio; cosicché anche per questo sia poi immune dalla risoluzione in polvere; trasformato bensì, in quanto umano, nell'eccelsa vita della incorruttibilità; ma lo stesso vivo, gloriosissimo, incolume e dotato della pienezza della vita».

E un altro antico scrittore dice: «Come gloriosissima Madre di Cristo, nostro Salvatore e Dio, donatore della vita e dell'immortalità, è da lui vivificata, rivestita di corpo in un'eterna incorruttibilità con lui, che la risuscitò dal sepolcro e la assunse a sé, in modo conosciuto da lui solo». (s.Modesto Hierosol)

Maria è la nuova Eva

Ma in particolare va ricordato che, fin dal secolo II, Maria Vergine viene presentata dai santi padri come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, sebbene a lui soggetta, in quella lotta contro il nemico infernale, che, com'è stato preannunziato dal protovangelo (Gn 3, 15), si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, sempre congiunti negli scritti dell'apostolo delle genti (cf. Rm cc. 5 e 6; 1 Cor 15, 21-26.54-57). Per la qual cosa, come la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e segno finale di questa vittoria, così anche per Maria la lotta che ha in comune col Figlio suo si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo verginale: perché, come dice lo stesso apostolo, «quando... questo corpo mortale sarà rivestito dell'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che sta scritta: è stata assorbita la morte nella vittoria» (1 Cor 15, 54).

La solenne definizione

«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.

Affinché poi questa Nostra definizione dell'assunzione corporea di Maria vergine al cielo sia portata a conoscenza della chiesa universale, abbiamo voluto che stesse a perpetua memoria questa Nostra lettera apostolica; comandando che alle sue copie o esemplari anche stampati, sottoscritti dalla mano di qualche pubblico notaio e muniti del sigillo di qualche persona costituita in dignità ecclesiastica, si presti assolutamente da tutti la stessa fede; che si presterebbe alla presente, se fosse esibita o mostrata.

A nessuno dunque sia lecito infrangere questa Nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno invece ardisse di tentarlo, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo.

L'Assunzione della Vergine al Cielo in un'analisi dell'allora Cardinal Joseph Ratzinger in un libro intervista a cura di Peter Seewald.

– Venendo all’ultimo dogma mariano proclamato dalla Chiesa, quello dell’ Assunzione della Vergine Maria in Cielo, Peter Seewald chiede infine: "Volendo esser ancor più provocatori: che cosa significa il dogma dell’Assunzione corporea di Maria in Cielo? È stato stabilito molto tardi, nel 1950. Stranamente, fin dall’inizio non esistevano né un sepolcro né reliquie [corporee] di Maria".

– "Questo dogma - risponde cauto il Cardinale Ratzinger - ci risulta particolarmente difficile da comprendere e accettare, perché non riusciamo a immaginarci cosa si possa intendere in questo caso per "Cielo", e come un corpo possa essere "assunto in Cielo". Questo dogma rappresenta quindi una grande sfida alla nostra capacità di comprendere che cosa siano il Cielo, il corpo, l’uomo, e quale possa essere il futuro di questi".

– "E Lei personalmente, come risolve questa sfida?".

"Mi soccorre in questo caso la teologia battesimale elaborata da San Paolo che dice: "Dio con Gesù Cristo ha risuscitato anche noi e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù [Ef 2, 6]. Questo significa che, in quanto battezzati, il nostro futuro è già tracciato.

Secondo il dogma, dunque, si adempie pienamente in Maria ciò che il Battesimo opera in tutti noi: il dimorare ["sedere"] con Dio "nei cieli" [perché Dio è i Cieli!]. Il Battesimo [cioè, l’unione a Cristo] dispiega in Maria la sua massima efficacia. In noi l’unione a Cristo, la risurrezione, è una condizione ancora incompiuta e imperfetta. Non così per lei, cui non manca più nulla, poiché è già entrata nella piena comunione con Cristo. E di questa comunione è partecipe anche una nuova corporeità, per noi inimmaginabile. In breve, il portato essenziale i questo dogma è la pienezza dell’unione di Maria a Dio, a Cristo, la pienezza del suo essere ‘cristiana’".






Nei link seguenti gli articoli sui quattro dogmi mariani:

1. Maria Madre di Dio (da martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (da martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (da martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (da martedì 31 gennaio 2017)

giovedì 26 gennaio 2017

#Medjugorje, messaggio del 25 gennaio 2017: "figlioli, pregate e lottate contro il materialismo, il modernismo e l'egoismo..."

Messaggio della Regina della Pace a Marija 
25 Gennaio 2017



"Cari figli!
Oggi vi invito a pregare per la pace. Pace nei cuori umani, pace nelle famiglie e pace nel mondo. Satana è forte e vuole farvi rivoltare tutti contro Dio, riportarvi su tutto ciò che è umano e distruggere nei cuori tutti i sentimenti verso Dio e le cose di Dio. Voi, figlioli, pregate e lottate contro il materialismo, il modernismo e l'egoismo che il mondo vi offre. Figlioli, decidetevi per la santità ed io, con mio Figlio Gesù, intercedo per voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata




Per approfondimenti e commenti al messaggio vi invito come sempre a visitare il sito di Radio Maria.

martedì 24 gennaio 2017

I Dogmi Mariani - 3. Immacolata Concezione

Immacolata Concezione


Il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato dal beato Pio IX l’8 dicembre del 1854, propone come verità di fede divina rivelata “la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale”. E' la solennità più alta e più preziosa di Colei che dei Santi è chiamata Regina.

Fin dal primo istante della sua esistenza è stata concepita senza peccato, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, suo Figlio e Redentore. Il dogma si riferisce, quindi, l’inizio assoluto della natura umana e individuale di Maria, nel momento in cui è concepita da sua madre come creatura umana concreta e intende questo istante come un momento non soltanto di autentica liberazione da qualsiasi forma di peccato, compreso quello originale, ma anche di profonda e radicale gratificazione da parte di Dio, per cui all’assenza del peccato, corrisponde la pienezza di grazia;

Senza peccato originale.

Il peccato, retaggio di ogni nato da donna, si arresta davanti a Maria. Se Gesù Cristo è il tutto santo perché la sua umanità viene interamente santificata dalla sua persona divina, Maria è la tutta santa in virtù della grazia proveniente dal Padre, dalla carità dello Spirito e dai meriti del suo divin Figlio. Se Gesù è il redentore, Maria è la sua prima redenta. La redenzione di Maria non fu per liberazione dal peccato, ma per preservazione. Essa cioè non fu per nulla segnata dal peccato, ma ne fu preservata, per singolare privilegio divino. In Maria non ci fu liberazione, ma preservazione. Secondo la geniale intuizione del dottore dell’Immacolata, il beato Duns Scoto, Gesù Cristo ha esercitato in lei l’atto di mediazione più eccelso, preservandola dal peccato originale.

Diceva il Santo Padre Giovanni Paolo II in una sua catechesi mariana: “A Maria, prima redenta da Cristo, che ha avuto il privilegio di non essere sottoposta neppure per un istante al potere del male e del peccato, guardano i cristiani, come al perfetto modello ed all’icona di quella santità, che sono chiamati a raggiungere, con l’aiuto della grazia del Signore, nella loro vita”.
Maria Immacolata ricorda a tutti i battezzati la perfezione della santità. La tutta santa è stata e continua a essere nella Chiesa la guida sicura che conduce alle alte vette della perfezione evangelica.

La devozione.

La devozione per Maria Immacolata è molto antica, infatti precede di secoli la proclamazione del suo dogma. Nella Chiesa d'Oriente, avevano già per la Madre di Dio espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale: "Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza ecc."
In Occidente invece ci fu una forte resistenza, non per avversione a Maria, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Ella è Immacolata come giustificare che non ha avuto bisogno della Redenzione universale di Cristo?

Il beato francescano Giovanni Duns, (dottore dell’Immacolata) detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il " Dottor Sottile ", grazie alla sua geniale intuizione, riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una convincente distinzione. Anche Maria è stata redenta da Gesù, il quale esercitò in lei l’atto di mediazione più eccelso, la preservò dal peccato originale, prima e fuori del tempo. Il peccato, retaggio di ogni nato da donna, davanti a Maria si arresta. Gesù Cristo è il tutto santo perché la sua umanità viene interamente santificata dalla sua persona divina, quindi Maria è la tutta santa in virtù della grazia proveniente dal Padre, dalla carità dello Spirito e dai meriti del suo divin Figlio. E' Gesù il redentore, e Maria è la sua prima redenta. La redenzione di Maria non fu per liberazione dal peccato, ma per preservazione. Essa cioè non fu per nulla segnata dal peccato, ma ne fu preservata, per singolare privilegio divino. In Maria dunque non ci fu liberazione, ma preservazione.



Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi la " medaglia miracolosa "con l'immagine dell'Immacolata, cioè della " concepita senza peccato". Questa medaglia suscitò una tale devozione, che molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.

Così, l'8 dicembre 1854, papa Pio IX proclamava la " donna vestita di sole " esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata, come verità di fede divina rivelata che sostiene: "la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale”.

La proclamazione di questo dogma fu un atto di grande fede e di estremo coraggio, che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna, e indignazione tra i nemici del Cristianesimo, perché il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti.
Ma quattro anni dopo, nel 1858 Maria stessa pose il suo sigillo su tale dogma!  Le apparizioni di
Lourdes furono la Sua prodigiosa conferma che Lei è la " tutta bella ", " piena di grazia " e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal suo cuore Immacolato piovvero sull'umanità.




L'Immacolata Concezione di Maria in un'analisi dell'allora Cardinal Joseph Ratzinger in un libro intervista a cura di Peter Seewald.

– "Che cosa si può dire del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, proclamato nel 1854?".

– E qui il Card. Joseph Ratzinger spiega esaurientemente la dottrina della Chiesa sul dogma dell’Immacolato Concepimento della Vergine Maria, legandola al tema del peccato originale: "Lo sfondo di questo dogma è costituito dalla dottrina del peccato originale, secondo cui ogni uomo ha alle spalle un contesto di peccato [che abbiamo chiamato "distorsione relazionale"] ed è quindi affetto fin dall’inizio da una distorsione nel suo rapporto con Dio. Gradualmente nel Cristianesimo si è affermata la convinzione per cui colei che, fin dall’inizio, è destinata ad essere la "porta di Dio", che è stata consacrata a lui in maniera tanto particolare, non fosse riconducibile a questo contesto.


Nel Medio Evo è sorta a questo proposito una forte controversia. Da un lato stavano i Domenicani che affermavano che Maria è una persona come le altre, e che quindi è intaccata dal peccato originale. Dall’altro lato stavano i Francescani che sostenevano la posizione opposta. Bene, nel corso di questa lunga disputa si è lentamente formata la convinzione che l’appartenenza di Maria a Cristo prevalesse sull’appartenenza ad Adamo e che inoltre la sua consacrazione a Cristo fin dalla notte dei tempi [perché Dio precede ognuno di noi, e i pensieri di Dio ci plasmano fin dall’inizio] fosse l’elemento caratterizzante della sua esistenza.

Maria non è concepibile all’interno del contesto creato dal peccato originale perché con lei ha inizio una nuova storia: la sua relazione con Dio non è distorta, fin dall’inizio gode dello sguardo benevolo di Dio che "ha guardato l’umiltà della sua serva" [Magnificat] e le ha consentito di sollevare a sua volta lo sguardo fino a lui.

Non solo; ma la sua appartenenza a Cristo, così specifica, comporta anche la grazia di cui è ricolma. Le parole dell’Angelo: "piena di grazia", che inizialmente ci paiono così semplici, possono essere interpretate fino ad abbracciare l’intero arco temporale della sua esistenza. E, in ultima analisi, non esprimono un privilegio riservato a Maria, ma una speranza che ci riguarda tutti".





Nei link seguenti gli articoli sui quattro dogmi mariani:

1. Maria Madre di Dio (da martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (da martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (da martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (da martedì 31 gennaio 2017)

domenica 22 gennaio 2017

Leggiamo il Vangelo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» San Matteo 4,12-23 (22 Gennaio 2017)

III Domenica del Tempo Ordinario

Alleluia, alleluia.

Gesù predicava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. (Mt 4,23)

Alleluia.

VANGELO
Venne a Cafarnao perchè si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia

+Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,12-23

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,sulla via del mare, oltre il Giordano,Galilea delle genti!Il popolo che abitava nelle tenebrevide una grande luce,per quelli che abitavano in regione e ombra di morteuna luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Parola del Signore.


Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
(Sal 95,1.6)

PRIMA LETTURA
Nella Galilea delle genti, il popolo vide una grande luce.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 8,23b - 9,3

In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Mádian.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Sal 26

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? R.

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. R.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

SECONDA LETTURA
SIATE TUTTI UNANIMI NEL PARLARE, PERCHÉ NON VI SIANO DIVISIONI TRA VOI.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 1,10-13.17

Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.

Parola di Dio



martedì 17 gennaio 2017

I Dogmi Mariani - 2. Maria Sempre Vergine

Maria sempre vergine
“aeipárthenos”


Il magistero della Chiesa.

Il primo Concilio ecumenico che parla esplicitamente della perpetua verginità di Maria è il Concilio Costantinopolitano II (553): «Prese carne dalla gloriosa Theotókos e sempre vergine Maria» (DS 42).

La definizione dogmatica della perpetua verginità di Maria appartiene al Concilio Lateranense del 649, convocato da Papa Martino I. Il terzo canone del Concilio si esprime così:

«Se qualcuno non confessa secondo i santi Padri che la santa e sempre vergine e immacolata Maria sia in senso proprio e secondo verità Madre di Dio, in quanto propriamente e veramente alla fine dei secoli ha concepito dallo Spirito Santo senza seme e partorito senza corruzione, permanendo anche dopo il parto la sua indissolubile verginità, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, sia scomunicato» (DS 503).

Questa definizione è infallibile e irreformabile, poiché data l'intenzione espressa dal Papa e l'accettazione universale del Concilio, questo risulta praticamente ecumenico. La perpetua verginità di Maria è quindi una verità di fede definita.

Il Dogma.

Maria ha concepito, generato e partorito come uomo, senza la cooperazione biologico/storica di un uomo (= sine virili semine) il Figlio dell'eterno Dio, in virtù dello Spirito Santo. A questa affermazione si aggiunge la dottrina che Maria, dopo aver partorito in stato di verginità il proprio Figlio, è vissuta verginalmente anche dopo la nascita di Cristo, sino alla fine della propria esistenza.

Il mistero della verginità è però un mistero unico che deve essere ricondotto alla sua fontale unità: la condizione divina del Verbo esige una concezione verginale; il carattere verginale della concezione si prolunga nel parto, parto vero e sacralizzante, in cui l'integrità della Madre diviene anch'essa segno della divinità del Figlio; dalla concezione e dal parto verginale consegue la perfetta dedicazione di Maria a Dio che ne ha fatto il suo inviolabile santuario. Con questa consacrazione è iniziata la divinazione dell'uomo riscattato da Cristo e ricondotto nella luce della pienezza di Dio: la Vergine Madre diviene così anche l'icona della nuova creazione e della creatura in cui in pienezza si attuano tutti i frutti della Redenzione;

Nell’iconografia mariana il dogma della perpetua verginità di Maria – la “aeipárthenos”, la “semprevergine” (proclamato al concilio di Costantinopoli II, 553 d.C.) – viene rappresentato simbolicamente da tre stelle che ornano il mantello della Beata Vergine. Le tre stelle indicano la virginitas ante partum, la virginitas in partu e la virginitas post partum.

Georg Söll, un grande storico dei dogmi mariani, afferma al riguardo: “Il fatto che la Madre di Dio non cessò mai di essere vergine fu una realtà non soltanto per i fedeli del tempo di Basilio, ma anche per quelli dei secoli successivi. L’ex Maria Virgine del Simbolo della Chiesa universale venne inteso nel senso più ampio ed elevato a criterio di ortodossia”.

La maternità verginale assicura che Gesù è un dono esclusivo di Dio Trinità all’umanità in Maria. Un ignoto autore del secolo VII, al quale viene dato il nome di Eusebio Gallicano, instaura un originale paragone tra Maria e la Chiesa, entrambe vergini e madri: “Poco fa ti meravigliavi per l’uomo nato dalla verginità. Ammira ora una novità non inferiore: un uomo che rinasce. Se ti piace, facciamo un confronto tra queste due madri [...]. Per mezzo di Maria è nato colui che era fin dal principio; per mezzo della Chiesa è rinato colui che in principio era perito; quella generò in favore dei popoli, questa genera i popoli; quella, come sappiamo, ha partorito una sola volta un figlio rimanendo vergine, questa continuamente partorisce per mezzo dello sposo vergine. Quindi ciò che tu ritenevi un prodigio unico nei secoli, riconoscilo ormai come una funzione abituale”.

La vita divina nata nel seno di Maria si diffonde nell’umanità intera attraverso l’azione sacramentale della Chiesa. La Chiesa, come Maria, è la madre che continuamente, mediante il battesimo e gli altri sacramenti, fa rinascere l’umanità alla comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

La Verginità.

Ma che cos'è esattamente la verginità? Intesa in una prospettiva cristiana essa comporta la consegna totale della persona, anima e corpo, mente e cuore, a Gesù Cristo. Questa donazione completa della persona implica:

a) La verginità del corpo, cioè l'integrità corporea, elemento materiale della verginità.
b) La verginità dell'anima, cioè la decisione cosciente e libera di appartenere esclusivamente a Dio secondo le esigenze della castità perfetta. Questo consegnarsi a Dio con cuore indiviso costituisce l'elemento formale e intenzionale della verginità.

La Chiesa insegna sulla verginità di Maria le seguenti verità rivelate:

a) l'assoluta e perpetua integrità corporale della Vergine;
b) la verginità della sua anima, cioè la piena ed esclusiva unione sponsale della sua anima con il Signore.

Così il dogma della fede cattolica suppone:

1) che Maria concepì miracolosamente e verginalmente per l'onnipotenza divina, per cui Gesù non ebbe un padre umano;
2) che diede alla luce il Figlio senza lesione della sua integrità corporale;
3) che dopo la nascita di Gesù Maria rimase vergine durante tutta la sua vita terrena.







Nei link seguenti gli articoli sui quattro dogmi mariani:

1. Maria Madre di Dio (da martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (da martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (da martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (da martedì 31 gennaio 2017)


domenica 15 gennaio 2017

Leggiamo il Vangelo: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" San Giovanni 1,29-34 (15 Gennaio 2017)

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare
figli di Dio.
(Gv 1,14a.12a)

Alleuia.

VANGELO
Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

+Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore


Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi a te:
inneggi al tuo nome, o Altissimo. 
(Sal 66,4)

PRIMA LETTURA
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 49,3.5-6

Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Dal Sal 39

R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. R.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.

SECONDA LETTURA
GRAZIA A VOI E PACE DA DIO PADRE NOSTRO E DAL SIGNORE GESÙ CRISTO.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 1,1-3

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Parola di Dio


martedì 10 gennaio 2017

I Dogmi Mariani - 1. Maria Madre di Dio

Maria Madre di Dio
(Theotókos)

"Essere madre è la sua natura, 
la sua essenza, la sua missione." 
Padre Livio Fanzaga

Maria è la Theotokos, cioè la Madre di Dio in senso vero e proprio. Questa verità, è intimamente collegata al mistero dell'Incarnazione del Verbo di Dio che da Lei assunse veramente la natura umana. Dire che Maria è Madre di Dio, significa professare la propria fede in questo evento storico - salvifico: il Verbo di Dio, incarnandosi, unì ipostaticamente alla sua persona divina la natura umana, ben distinta dalla natura divina. Egli ha dunque due nature piene reali e distinte, quella umana e quella divina, armoniosamente composte nella sua unica persona, quella di Verbo di Dio. Maria che genera alla vita secondo la natura umana la persona del Verbo di Dio, è veramente sua madre, è Madre della Seconda Persona della SS. Trinità secondo la carne ed è, di conseguenza, vera Madre di Dio;

Il dogma della divina maternità di Maria, è fondato sulla Sacra Scrittura e proclamato solennemente nel concilio di Efeso del 431. La formula «Madre di Dio» non appare esplicitamente nella Sacra Scrittura, ma afferma due verità: la prima è che Gesù è veramente Dio; la seconda è che Gesù è veramente figlio di Maria.

S. Paolo: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna». Gesù di Nazaret è il Figlio di Dio in senso vero e proprio. È l'Unigenito del Padre. Ora, questo Figlio è nato da una donna: quindi questa donna è sua madre. Così questa donna, madre del Figlio di Dio, che è Dio lui stesso, è la madre di Dio.

Il Concilio di Efeso (431) afferma innanzitutto il dogma dell'unità di Cristo, riconosce cioè in Cristo due nature, umana e divina, e una sola Persona, afferma così la realtà dell'Incarnazione fin dal concepimento miracoloso del Figlio di Dio nella Vergine Maria, di conseguenza dichiara  Maria «Madre di Dio» (Theotókos).

Proclamare Maria, Madre di Dio, non significa certamente che ha generato la divinità, cosa che sarebbe priva di senso, perché la creatura viene sempre dopo il Creatore. Significa invece che ha dato la natura umana al Verbo di Dio, cioè alla seconda Persona della Santissima Trinità, che è Dio. Ma dare la natura umana al Verbo significa generarlo secondo la natura umana, significa essergli Madre. Quindi Maria è Madre del Verbo, che è Dio, cioè è Madre di Dio.

Tutta la fede cristiana riguardo al Verbo Incarnato può essere sintetizzata così: Gesù è insieme vero Dio e vero uomo. Dicendo che Maria è Madre «di Dio» diciamo che Gesù è vero Dio; dicendo che Maria è «Madre» di Dio diciamo che Gesù è vero uomo; e diciamo anche che in lui la divinità e l'umanità sono unite nella stessa persona.

Maria è madre sempre vergine, il che significa che l'umanità di Gesù viene unicamente da lei, è un dono esclusivo della madre al figlio. E questo dono è stato fatto nella più totale e perfetta libertà e nel più ardente amore. Da quando ha pronunciato il suo Fiat, Maria è tutta e soltanto di Gesù, e Gesù, come uomo, è tutto e soltanto di Maria.

La Maternità divina indica che l’obbedienza a Dio diventa capacità di partecipare alla concezione e alla generazione del Figlio di Dio in noi stessi. In tal modo il cristiano è chiamato a compiere la volontà del Padre, che non ha altra volontà che quella di generare il suo unico Figlio. Per Maria, così come per ogni cristiano, la libertà è fecondità.

La solennità annuale di Maria, Madre di Dio, che si celebra all’inizio dell’anno solare (1° gennaio), indica nelle preghiere iniziali il significato perenne per noi di questa sua straordinaria vocazione.

In concreto, la pedagogia liturgica ci insegna che, anche noi, come Maria e accompagnati dalla sua materna ed efficace intercessione, possiamo essere dimora di Gesù, Parola divina e Pane di vita eterna. Il “sì” dell’annunciazione, mediante il quale Maria accolse la Parola di Dio nel suo seno diventando Madre di Gesù, diventa anche il “sì” del battezzato, il quale, accogliendo Gesù, diventa come Maria dimora di Gesù, ostensorio della sua grazia, tabernacolo della sua carità. È la realizzazione della parola stessa di Gesù, che dice: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,48-50; cf. Mc 3,35).

Gesù, come ha trasformato l’acqua in vino e il pane nel suo corpo benedetto, così per l’intercessione materna di Maria, madre sua e della Chiesa, trasforma le nostre esistenze terrene in esistenze “trinitarie”, in dimora di Dio Trinità. Accogliendo infatti Gesù nel nostro cuore, noi accogliamo Dio Trinità: “Chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40 e paralleli).

Il dogma della maternità divina di Maria ha quindi un carattere di fondazione della spiritualità cristiana. La spiritualità cristiana è vita di grazia in comunione con Gesù nella carità dello Spirito Santo in obbedienza al Padre, e Maria è stata la prima a vivere questa esperienza diventando per noi maestra di spiritualità. Conseguentemente, vivere integralmente la vita di grazia implica anche essere guidati e sostenuti dall’intercessione materna di Maria.

La Verginità permanente di Maria in un'analisi dell'allora Cardinal Joseph Ratzinger in un libro intervista a cura di Peter Seewald.

– Obietta Peter Seewald: "Molti hanno, rispetto a Maria, addirittura un blocco, una fobia, che spesso si ammanta di ironia. Prendiamo brevemente in considerazione alcuni dogmi, per comprendere meglio questa figura. Iniziamo dal dogma più controverso e provocatorio, quello della Verginità permanente che risale all’anno 553. È un fatto biologico o allude a qualcos’altro?".

– "Affrontando la questione dei "fratelli di Gesù" - ricorda intanto il futuro Papa Benedetto XVI - abbiamo già accennato al fatto che nel Vangelo non si trovano conferme all’ipotesi che Cristo avesse fratelli nel senso specifico del termine e che Maria avesse avuto altri figli dopo di lui. Al contrario, la particolarità e l’unicità di questo rapporto con il Figlio sono tanto evidenti da consentire una corretta interpretazione dell’espressione "fratelli" solo nel contesto della categoria dei "clan". Maria era consacrata a lui e non poteva quindi appartenere a nessun altro".

– "Perché no?" - chiede Seewald.

– Risponde esaurientemente il Cardinale Ratzinger: "Principalmente perché questa nascita non era avvenuta grazie al rapporto con un uomo, ma tramite un intervento diretto di Dio. Quando oggi si dice che qui non si può certo trattare di qualcosa di biologico e si respinge il piano biologico, accantonandolo come indegno della grandezza divina, si casca nel manicheismo.

L’uomo ha una componente biologica. Se non venisse coinvolto nella storia della Salvezza anche nella sua componente corporea e biologica, la materia sarebbe in qualche modo disprezzata e rimossa, e l’Incarnazione, in ultima analisi, non potrebbe essere presa sul serio fino in fondo. Ecco perché rigetto questi luoghi comuni. È la totalità della persona umana a essere in gioco: questa è la risposta a tutti gli eventuali dubbi. Dio ha preso in mano la vita, anche la vita intesa in senso fisico, biologico e materiale, e vi ha apposto il suo suggello.

I Padri della Chiesa hanno trovato a mio parere una bella immagine. In Ezechiele, nel cap. 40, nel contesto della visione del nuovo Tempio si parla di una "porta che guarda a Oriente" che solo il Re può varcare. I Padri vi hanno visto un simbolo. Partono dal presupposto che il nuovo Tempio sia un tempio vivo: la Chiesa vivente. La porta che solo lui ha varcato e attraverso cui nessun altro può passare, chi o cos’altro potrebbe essere se non la madre di Gesù, Maria? Lei, nata da Dio, non può svilirsi nel ritorno alla normalità. Permane nell’esclusività dell’appartenenza al Re, quale vera porta della storia attraverso cui passa colui che tutti attendono".

– Ancora Peter Seewald: "Insisto. Per nascita verginale si intende la nascita da una vergine?".

"Sì".







Nei link seguenti gli articoli sui quattro dogmi mariani:

1. Maria Madre di Dio (da martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (da martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (da martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (da martedì 31 gennaio 2017)


domenica 8 gennaio 2017

Festa del Battesimo del Signore: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» San Matteo 3,13-17 (8 Gennaio 2017)

BATTESIMO DEL SIGNORE 
(Anno A) - Festa



Alleluia, alleluia.

Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». (Cfr Mc 9,7)

Alleluia.


VANGELO
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

+Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore





Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli,
e come colomba
lo Spirito di Dio si fermò su di lui,
e la voce del Padre disse:
«Questo è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto».
(Cfr Mt 3, 16-17)



PRIMA LETTURA
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.

Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Dal Sal 28

R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.

SECONDA LETTURA
VITA FAMILIARE CRISTIANA SECONDO IL COMANDAMENTO DELL'AMORE.

Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.

Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.

Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

Parola di Dio


venerdì 6 gennaio 2017

Epifania del Signore. Leggiamo il Vangelo: "E tu, Betlemme...da te uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo." San Matteo 2,1-12 (6 Gennaio 2017)

EPIFANIA DEL SIGNORE

Alleluia, alleluia.

Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore. 
(Cfr Mt 2,2)

Alleluia.

VANGELO
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.

+Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele"». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore




È venuto il Signore nostro re:
nelle sue mani è il regno,
la potenza e la gloria.
(cf. Ml 3,1; 1Cr 19,12)


PRIMA LETTURA
La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 60,1-6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Dal Sal 71

R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti. R.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.

SECONDA LETTURA
ORA È STATO RIVELATO CHE TUTTE LE GENTI SONO CHIAMATE, IN CRISTO GESÙ, A CONDIVIDERE LA STESSA EREDITÀ.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 3,2-3a.5-6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio


ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.

Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 16 aprile.

In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.

Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:

  • Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 1 marzo.
  • L’Ascensione del Signore,  il 28 maggio.
  • La Pentecoste, il 4 giugno.
  • La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.

Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.

Amen.

martedì 3 gennaio 2017

I Dogmi Mariani - Premessa

I DOGMI MARIANI

Cos'è un dogma? 


Il dogma (dal greco δόγμα, dógma, proveniente a sua volta dal verbo δοκω, doko del greco antico) è una verità di fede insegnata dalla Chiesa come rivelata da Dio.
  • Può essere un insegnamento proposto in maniera costante ed universale dal Collegio episcopale, successore del collegio apostolico, in comunione con il papa, nel qual caso si parla di Magistero ordinario; 
  • oppure può trattarsi di insegnamenti definiti in forma straordinaria da un Concilio ecumenico in comunione con il papa o dal solo papa che si avvale del suo potere d'infallibilità, e in tal caso si parla di Magistero straordinario.
Il dogma non è una speculazione filosofico - teologica astratta e inattuale. Esso è un pronunciamento autentico del Magistero, che intende evitare interpretazioni spurie della Sacra Scrittura e della tradizione della Chiesa e respinge con autorità concezioni false ed erronee. Il dogma in quanto affermazione di fede è in definitiva la risposta della Chiesa alla Rivelazione Divina. E’ una interpretazione della verità rivelata. C’è, dunque, un legame organico tra i dogmi e la nostra vita di fede: «I dogmi sono luci nel cammino della nostra fede, lo rischiarano e lo rendono sicuro».

Dopo l’ascensione di Gesù e la venuta dello Spirito Santo, la Chiesa è guidata alla comprensione e all’approfondimento della verità dallo Spirito Santo, «Spirito di verità». Infatti: «La Chiesa riconosce la propria capacità di proclamare la fede, sotto l’egida dello Spirito e della Parola, in modo autorevole e vincolante ad ogni generazione credente come servizio e testimonianza alla Verità. I dogmi sono queste proclamazioni».

La storia dei dogmi.

Sin dall’antichità la parola greca “dogma” ha indicato, fra l’altro, “decisione”, “decreto”. Quando Paolo e Sila giunsero a Salonicco e annunciarono la messianicità di Gesù nella sinagoga della città, alcuni facinorosi li accusarono davanti ai magistrati di aver contravvenuto ai “dogmi” (e cioè ai “decreti”) dell’imperatore romano “affermando che c’è un altro re, Gesù” (At 17,7). Nella Chiesa antica e nel medioevo la parola dogma veniva usata indifferentemente come sinonimo di esposizione, dottrina, confessione di fede, articolo di fede. Soprattutto a partire dal Concilio Vaticano I (1870), nel linguaggio sia del magistero sia della teologia, il termine “dogma” ha acquistato un significato forte e univoco. Esso indica una dottrina che la chiesa propone di credere come divinamente rivelata sia con un giudizio solenne, sia nel suo magistero ordinario e universale. Si tratta quindi di una indicazione importante su una verità di fede, che esige il nostro incondizionato assenso e la nostra obbedienza cordiale.

I primi “dogmi”, e cioè i primi importanti pronunciamenti magisteriali su questioni di fede, riguardano la verità su Dio Trinità e su Gesù Cristo. Furono solennemente enunciati nei primi sette Concili Ecumenici, dal Nicea I (325 d.C.) al Nicea II (787 d.C.). Si tratta di dogmi “antiereticali”, perché sono pronunciamenti che rigettano le eresie del tempo. Ad esempio, nel primo Concilio Ecumenico di Nicea si proclama il dogma della divinità di Gesù Cristo, Figlio incarnato “consustanziale” al Padre. Tale verità divina rivelata viene riaffermata solennemente contro il presbitero alessandrino Ario, che la negava.

I dogmi mariani.

Nel corso dei secoli, talvolta tra lotte e vicende drammatiche, il Magistero conciliare o pontificio ha definito quattro dogmi mariani:

  • I primi due “dogmi” mariani,sono conciliari e riguardano la divina maternità di Maria, proclamata solennemente ad Efeso nel 431, e la sua perpetua verginità, riaffermata al Concilio di Costantinopoli II nel 553. 
  • Gli altri due dogmi mariani, più recenti, hanno, invece, carattere “dossologico”. Essi esaltano alcune peculiarità esemplari della straordinaria figura di Maria, la madre di Gesù, la quale è “Immacolata” (1854: Pio IX) e “Assunta” (1950: Pio XII). Vengono anche chiamati “papali”, perché proclamati non da un Concilio, ma dal Papa.

Aggiungiamo subito tre precisazioni.

  1. La prima riguarda l’esistenza di altre verità dottrinali mariane, altrettanto importanti e altrettanto riconosciute dal magistero ordinario della Chiesa e celebrate nella preghiera liturgica, che non sono state proclamate solennemente. Si veda, ad esempio, il titolo di Maria “mediatrice” e, come aggiunge il Concilio, “avvocata, socia, ausiliatrice” (cf. Lumen Gentium n. 62).
  2. La seconda precisazione riguarda i contenuti dei dogmi mariani antichi e recenti, che non sono “invenzioni” tardive della Chiesa, ma verità esistenti esplicitamente o implicitamente nella Sacra Scrittura e nella tradizione viva della Chiesa sia orientale sia occidentale. Esse vengono “dogmatizzate”, e cioè solennemente riaffermate in un determinato momento storico, sia per contrastare qualche eresia, sia per magnificare le “grandi cose” che l’Onnipotente ha operato in Maria (cf. Lc 1,49). Si tratta insomma di qualcosa di simile a quanto capita nella scienza. In astronomia, ad esempio, si scoprono continuamente astri nuovi, che ovviamente esistevano già prima di essere individuati da noi. Lo sviluppo scientifico, attraverso potenti telescopi, permette ora di vederli. Così, per i dogmi mariani. Essi esistono già nella coscienza di fede della Chiesa. Tuttavia, in un determinato momento della storia, urge un loro pronunciamento solenne e autoritativo, perché la comunità ecclesiale è chiamata o a rifiutare una interpretazione errata o a prendere maggiormente coscienza di un particolare aspetto del mistero di Maria.
  3. Un terzo e ultimo chiarimento riguarda i due dogmi mariani papali – Immacolata e Assunta – che hanno richiesto una triplice condizione: un diffuso movimento di opinione nella Chiesa; l’impulso del magistero pontificio; l’apporto qualificato dei teologi.

Nei link seguenti presenteremo durante le prossime settimane i quattro dogmi mariani:

1. Maria Madre di Dio (martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (martedì 31 gennaio 2017)

lunedì 2 gennaio 2017

#Medjugorje, messaggio del 2 Gennaio 2017: "...ma soprattutto amate mio Figlio. Quella è l’unica via verso la salvezza, verso la vita eterna."

Il messaggio mensile dato alla veggente Mirjana “in particolare per coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio”

Messaggio di Medjugorje a Mirjana 
2 Gennaio 2017


«Cari figli, mio Figlio era sorgente di amore e di luce quando, sulla terra, parlava al popolo di tutti i popoli. Apostoli miei, seguite la sua luce. Farlo non è facile: dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri e, con l’aiuto della fede, riempirvi del suo amore. Senza fede, nessun uomo sulla terra può vivere un’esperienza miracolosa. Io sono con voi, mi manifesto a voi con queste venute, con queste parole. Desidero testimoniarvi il mio amore e la mia cura materna. Figli miei, non perdete tempo facendo domande a cui non ricevete mai risposta: al termine del vostro percorso terreno, il Padre Celeste ve le darà. Sappiate sempre che Dio sa tutto, Dio vede, Dio ama. Il mio amatissimo Figlio illumina le vite e dissipa le tenebre; ed il mio materno amore, che mi porta a voi, è indicibile, misterioso, ma reale. Io esprimo i miei sentimenti verso di voi: amore, comprensione e materno affetto. A voi, apostoli miei, chiedo le vostre rose di preghiera, che devono essere le opere di misericordia: sono quelle le preghiere più care al mio Cuore materno. Le offro a mio Figlio, nato per voi. Egli vi guarda e vi ascolta. Noi vi siamo sempre vicini. Questo è un amore che chiama, unisce, converte, incoraggia e ricolma. Perciò,apostoli miei, amatevi sempre gli uni gli altri, ma soprattutto amate mio Figlio. Quella è l’unica via verso la salvezza, verso la vita eterna. Quella è la preghiera che mi è più cara, e che ricolma il mio Cuore del profumo di rose più soave. Pregate, pregate sempre per i vostri pastori, affinché abbiano la forza di essere la luce di mio Figlio. Vi ringrazio.».





Per approfondimenti e commenti al messaggio vi invito come sempre a visitare il sito di Radio Maria.

domenica 1 gennaio 2017

Festa di Maria Santissima Madre di Dio. Leggiamo il Vangelo "Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore." - San Luca 2,16-21 (1 Gennaio 2016)

Domenica 1 Gennaio 2017
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO.

Alleuia, alleluia.

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi
per  mezzo del Figlio.   
(Eb ,1-1-2)

Alleluia.

VANGELO
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

+Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore





Oggi su di noi splenderà la luce,
perché è nato per noi il Signore;
Dio onnipotente sarà il suo nome,
Principe della pace, Padre dell'eternità:
il suo regno non avrà fine. 
(cf. Is 9,2.6; Lc 1,33).


PRIMA LETTURA
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri
Nm 6, 22-27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Dal Sal 66

R. Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R.

SECONDA LETTURA
DIO MANDÒ IL SUO FIGLIO, NATO DA DONNA.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 4,4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Parola di Dio



---- ---- ---- ----


BUON ANNO A TUTTI