Maria Madre di Dio
(Theotókos)
"Essere madre è la sua natura,
la sua essenza, la sua missione."
Padre Livio Fanzaga
Maria è la Theotokos, cioè la Madre di Dio in senso vero e proprio. Questa verità, è intimamente collegata al mistero dell'Incarnazione del Verbo di Dio che da Lei assunse veramente la natura umana. Dire che Maria è Madre di Dio, significa professare la propria fede in questo evento storico - salvifico: il Verbo di Dio, incarnandosi, unì ipostaticamente alla sua persona divina la natura umana, ben distinta dalla natura divina. Egli ha dunque due nature piene reali e distinte, quella umana e quella divina, armoniosamente composte nella sua unica persona, quella di Verbo di Dio. Maria che genera alla vita secondo la natura umana la persona del Verbo di Dio, è veramente sua madre, è Madre della Seconda Persona della SS. Trinità secondo la carne ed è, di conseguenza, vera Madre di Dio;
Il dogma della divina maternità di Maria, è fondato sulla Sacra Scrittura e proclamato solennemente nel concilio di Efeso del 431. La formula «Madre di Dio» non appare esplicitamente nella Sacra Scrittura, ma afferma due verità: la prima è che Gesù è veramente Dio; la seconda è che Gesù è veramente figlio di Maria.
S. Paolo: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna». Gesù di Nazaret è il Figlio di Dio in senso vero e proprio. È l'Unigenito del Padre. Ora, questo Figlio è nato da una donna: quindi questa donna è sua madre. Così questa donna, madre del Figlio di Dio, che è Dio lui stesso, è la madre di Dio.
Il Concilio di Efeso (431) afferma innanzitutto il dogma dell'unità di Cristo, riconosce cioè in Cristo due nature, umana e divina, e una sola Persona, afferma così la realtà dell'Incarnazione fin dal concepimento miracoloso del Figlio di Dio nella Vergine Maria, di conseguenza dichiara Maria «Madre di Dio» (Theotókos).
Proclamare Maria, Madre di Dio, non significa certamente che ha generato la divinità, cosa che sarebbe priva di senso, perché la creatura viene sempre dopo il Creatore. Significa invece che ha dato la natura umana al Verbo di Dio, cioè alla seconda Persona della Santissima Trinità, che è Dio. Ma dare la natura umana al Verbo significa generarlo secondo la natura umana, significa essergli Madre. Quindi Maria è Madre del Verbo, che è Dio, cioè è Madre di Dio.
Tutta la fede cristiana riguardo al Verbo Incarnato può essere sintetizzata così: Gesù è insieme vero Dio e vero uomo. Dicendo che Maria è Madre «di Dio» diciamo che Gesù è vero Dio; dicendo che Maria è «Madre» di Dio diciamo che Gesù è vero uomo; e diciamo anche che in lui la divinità e l'umanità sono unite nella stessa persona.
Maria è madre sempre vergine, il che significa che l'umanità di Gesù viene unicamente da lei, è un dono esclusivo della madre al figlio. E questo dono è stato fatto nella più totale e perfetta libertà e nel più ardente amore. Da quando ha pronunciato il suo Fiat, Maria è tutta e soltanto di Gesù, e Gesù, come uomo, è tutto e soltanto di Maria.
La Maternità divina indica che l’obbedienza a Dio diventa capacità di partecipare alla concezione e alla generazione del Figlio di Dio in noi stessi. In tal modo il cristiano è chiamato a compiere la volontà del Padre, che non ha altra volontà che quella di generare il suo unico Figlio. Per Maria, così come per ogni cristiano, la libertà è fecondità.
La solennità annuale di Maria, Madre di Dio, che si celebra all’inizio dell’anno solare (1° gennaio), indica nelle preghiere iniziali il significato perenne per noi di questa sua straordinaria vocazione.
In concreto, la pedagogia liturgica ci insegna che, anche noi, come Maria e accompagnati dalla sua materna ed efficace intercessione, possiamo essere dimora di Gesù, Parola divina e Pane di vita eterna. Il “sì” dell’annunciazione, mediante il quale Maria accolse la Parola di Dio nel suo seno diventando Madre di Gesù, diventa anche il “sì” del battezzato, il quale, accogliendo Gesù, diventa come Maria dimora di Gesù, ostensorio della sua grazia, tabernacolo della sua carità. È la realizzazione della parola stessa di Gesù, che dice: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12,48-50; cf. Mc 3,35).
Gesù, come ha trasformato l’acqua in vino e il pane nel suo corpo benedetto, così per l’intercessione materna di Maria, madre sua e della Chiesa, trasforma le nostre esistenze terrene in esistenze “trinitarie”, in dimora di Dio Trinità. Accogliendo infatti Gesù nel nostro cuore, noi accogliamo Dio Trinità: “Chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Mt 10,40 e paralleli).
Il dogma della maternità divina di Maria ha quindi un carattere di fondazione della spiritualità cristiana. La spiritualità cristiana è vita di grazia in comunione con Gesù nella carità dello Spirito Santo in obbedienza al Padre, e Maria è stata la prima a vivere questa esperienza diventando per noi maestra di spiritualità. Conseguentemente, vivere integralmente la vita di grazia implica anche essere guidati e sostenuti dall’intercessione materna di Maria.
La Verginità permanente di Maria in un'analisi dell'allora Cardinal Joseph Ratzinger in un libro intervista a cura di Peter Seewald.
– Obietta Peter Seewald: "Molti hanno, rispetto a Maria, addirittura un blocco, una fobia, che spesso si ammanta di ironia. Prendiamo brevemente in considerazione alcuni dogmi, per comprendere meglio questa figura. Iniziamo dal dogma più controverso e provocatorio, quello della Verginità permanente che risale all’anno 553. È un fatto biologico o allude a qualcos’altro?".
– "Affrontando la questione dei "fratelli di Gesù" - ricorda intanto il futuro Papa Benedetto XVI - abbiamo già accennato al fatto che nel Vangelo non si trovano conferme all’ipotesi che Cristo avesse fratelli nel senso specifico del termine e che Maria avesse avuto altri figli dopo di lui. Al contrario, la particolarità e l’unicità di questo rapporto con il Figlio sono tanto evidenti da consentire una corretta interpretazione dell’espressione "fratelli" solo nel contesto della categoria dei "clan". Maria era consacrata a lui e non poteva quindi appartenere a nessun altro".
– "Perché no?" - chiede Seewald.
– Risponde esaurientemente il Cardinale Ratzinger: "Principalmente perché questa nascita non era avvenuta grazie al rapporto con un uomo, ma tramite un intervento diretto di Dio. Quando oggi si dice che qui non si può certo trattare di qualcosa di biologico e si respinge il piano biologico, accantonandolo come indegno della grandezza divina, si casca nel manicheismo.
L’uomo ha una componente biologica. Se non venisse coinvolto nella storia della Salvezza anche nella sua componente corporea e biologica, la materia sarebbe in qualche modo disprezzata e rimossa, e l’Incarnazione, in ultima analisi, non potrebbe essere presa sul serio fino in fondo. Ecco perché rigetto questi luoghi comuni. È la totalità della persona umana a essere in gioco: questa è la risposta a tutti gli eventuali dubbi. Dio ha preso in mano la vita, anche la vita intesa in senso fisico, biologico e materiale, e vi ha apposto il suo suggello.
I Padri della Chiesa hanno trovato a mio parere una bella immagine. In Ezechiele, nel cap. 40, nel contesto della visione del nuovo Tempio si parla di una "porta che guarda a Oriente" che solo il Re può varcare. I Padri vi hanno visto un simbolo. Partono dal presupposto che il nuovo Tempio sia un tempio vivo: la Chiesa vivente. La porta che solo lui ha varcato e attraverso cui nessun altro può passare, chi o cos’altro potrebbe essere se non la madre di Gesù, Maria? Lei, nata da Dio, non può svilirsi nel ritorno alla normalità. Permane nell’esclusività dell’appartenenza al Re, quale vera porta della storia attraverso cui passa colui che tutti attendono".
– Ancora Peter Seewald: "Insisto. Per nascita verginale si intende la nascita da una vergine?".
– "Sì".
Nei link seguenti gli articoli sui quattro dogmi mariani:
1. Maria Madre di Dio (da martedì 10 gennaio 2017)
2. Maria sempre Vergine (da martedì 17 gennaio 2017)
3. Immacolata Concezione (da martedì 24 gennaio 2017)
4. Assunzione di Maria (da martedì 31 gennaio 2017)
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