martedì 30 ottobre 2012

Halloween? No, grazie! Sono Cattolico.

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 Halloween? No, grazie! Sono Cattolico

Tra i vari attacchi che la religione cristiana sta subendo vi è anche la festa di halloween che coincide con le nostre celebrazioni dei Santi. Importata dagli Stati Uniti assieme a molti film e spettacoli degradanti, sta dilagando anche nel nostro Bel Paese in cui vive il Vicario di Cristo. Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. E’ uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni benefiche: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba (31 ottobre) celebrava la fine della "stagione calda", del sole e l'inizio della "stagione delle tenebre e del freddo" della fame e della morte. La celebrazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti, gli antichi Celti, che vivevano in ciò che oggi è la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, il Galles, celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare samhain e gli spiriti dei defunti. La vigilia di samhain e altre pratiche occulte hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di halloween.

La festa cattolica romana di Ognissanti non è legata ad halloween. Venne instaurata da papa Gregorio IV nell’anno 840. D’altronde originariamente si celebrava in maggio e non il 1° novembre. Fu nel 1048 che Odilo de Cluny decide di spostare la celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di detronizzare il culto a samhain.  La parola halloween ha origini cattoliche, infatti, nella tradizione Cattolica, il 1° novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi.  Il giorno dedicato ad "Ogni Santi" (in inglese All Saints' Day) aveva una denominazione antica: All Hallows' Day. Presso i popoli dell'antichità la  celebrazione di "Ogni Santi" iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto  la  sera  precedente  al  1°  Novembre  era chiamata "All Hallows' Eve" (Even significa sera) che venne abbreviato in Hallows' Even, poi in Hallow-e'en ed infine in Halloween.

La storia della zucca 

Il simbolo di halloween è la zucca intagliata con la faccia. Questo è probabilmente il segno più popolare associato alla festa. Deriva da una leggenda che parla dell’incontro fra un uomo irlandese di nome “Stingy Jack” e il diavolo, al quale vendette l’anima. Halloween, nonostante non lo si dica come invece si  dovrebbe, è una ricorrenza magica (di fatto, la magia è esercitare potere, in modo occulto, nei confronti di qualcuno). Il mondo dell’occulto così lo definisce: “è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”. La Bibbia invece afferma:
«Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro» (Isaia 5,20). 
I simboli 

Pipistrelli, gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi… questi simboli hanno poco a che vedere con la vigilia di samhain. Si tratta però di simboli usati nel mondo dell’occulto che hanno trovato un posto naturale nella festa di halloween. Le notti di luna piena sono  il momento ideale per praticare certi riti occulti. I gatti neri vengono associati alle streghe per superstizione (si credeva che le streghe potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno. Ai pipistrelli vengono attribuite capacità occulte perché hanno caratteristiche di uccello (che nel mondo dell’occulto sono simbolo dell’anima) e di demonio (perché vivono nelle tenebre). Nel medioevo si credeva che sovente il diavolo si trasformava in pipistrello. Diviene così chiara la ragione per cui il pipistrello è diventato parte di halloween. Negli Stati uniti succede un fenomeno curioso: la vigilia di Ognissanti scompaiono dei gatti neri. La protezione degli animali di Chicago, sorpresa dall’esplosione di questo fenomeno di scomparse misteriose alla fine di ottobre, ha deciso di evitare l’adozione di questi neri felini durante la stagione di halloween.

L’importanza dell’occulto 

Le origini di halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo. Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti nell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone L’enfasi di halloween, è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti. la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo. L’industria cinematografica ha contribuito abbondantemente al dannoso influsso di halloween promovendone e glorificandone i contenuti. Molte persone sono state coinvolte nel mondo dell’occulto a causa dell’influenza di halloween e dei film, in quanto questi suggeriscono che possiamo possedere capacità soprannaturali.

Che cosa dice la Bibbia. 

Halloween non si trova nella Bibbia. Però la Parola di Dio è il libro che contiene i principi divini che si applicano in modo pratico in tutti i settori della vita quotidiana. Studiandola attentamente si possono scoprire delle indicazioni che potrebbero riferirsi a questo genere di festa. Il primo riferimento lo troviamo nel Nuovo Testamento. Nella seconda lettera che Paolo ha scritto a Timoteo egli dice che
«Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma uno spirito di forza, di amore e disciplina» (2a  lettera a Timoteo 1,7).  
Se pensiamo a case stregate, pipistrelli, spiriti, streghe Jack- o – Lanterne… il loro denominatore comune è la paura che incutono. Ma Dio dà ai suoi uno spirito di forza, non di paura! Gli altri passaggi sono molto più espliciti. Sono rivolti al popolo di Dio, quello che Lui ha scelto per essere santo, speciale, messo da parte per mostrare quali sono le intenzioni di Dio per gli uomini. Indico solo tre riferimenti.
«Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a e chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, ne incantatore, né chi consulta gli spiriti, ne chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose.
A motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il Signore Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo Dio, non lo permette». (Deuteronomio 18,9-14)
 


«Le cose occulte appartengono al Signore, il nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge». (Deuteronomio 29,29) 
«Non rivolgetevi ai medium e ai maghi: non consultateli, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, il vostro Dio». (Levitico 19,31) 
Conclusioni

Questo testo è stato scritto per i cristiani, per  aiutarli a valutare le loro attività in questo giorno, e per coloro che vogliono sapere quali sono i pensieri  di Dio su questa festa. La Bibbia afferma che la luce non ha niente in comune con le tenebre (2a Lettera ai Corinzi 6,14). La mia convinzione  è che se sono un cristiano e se amo il Signore, non posso permettermi di partecipare a una festa in cui il Signore Gesù non ha posto, anzi, che va contro la Sua volontà.
 «Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele».  (Lettera agli Efesini 5,11) 
«Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio  ha precedentemente preparato, perché le compiamo». (Lettera agli Efesini 2,10) 
Proprio in questo momento il mondo intero –  e ogni persona! – si  trova in mezzo a un combattimento spirituale. Non dimenticare perciò di pregare per un muro di protezione della tua casa, per la tua famiglia e per gli altri. Un passaggio biblico ci insegna quale deve essere l’atteggiamento dei cristiani per uscire vittoriosi dal confronto con il mondo delle tenebre.
 «Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo. Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate esistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi: rivestitevi della corazza della giustizia. Mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace. Prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. Pregate in ogni tempo, per mezzo dello  Spirito, con ogni preghiera e supplica: vegliate a questo scopo con ogni perseveranza». (Lettera agli Efesini 6,11–18) 


Osservazione a satanisti e streghe 

Ci sono streghe, satanisti, occultisti che affermano di non adorare satana, oppure di non credere che esiste. (E’ comunque strano che un satanista non creda all’esistenza di satana). Ma anche se un satanista dice di non adorare satana, le Sacre Scritture affermano in modo chiaro e inequivocabile che le pratiche e i diritti pagani, satanici e magici sono di origine demonica. Perfino la legge “fai ciò che vuoi, ma non far male a nessuno” è una forma di ribellione contro Dio – il suo inizio è stato nel giardino di Eden. Forse anche tu sei implicato in cose occulte – consapevolmente o in modo inconsapevole. In questo momento il Signore ti offre il perdono  per tutto quello che hai fatto, e ti dà la possibilità di diventare Suo figlio:
 
«Se confessiamo i nostri peccati, egli (Dio) è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità».  (1a Lettera di Giovanni 1,9) 
«A tutti quelli che l’hanno ricevuto (che hanno ricevuto Gesù) egli (Dio) ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome (nel nome di Gesù) ». (Vangelo di Giovanni 1,12) 
La pozione magica. 

Il druida di un noto fumetto si presenta come un saggio sacerdote e un filosofo. Insegna alla gioventù l’essenza della vita e, dunque, il senso della morte. Secondo la religione celtica, questa non era altro che un viaggio. La vita continuava altrove. Dedicando il loro culto alla natura, i celti praticavano anche sacrifici animali e umani.

Il costume di halloween 

Nella cerimonia celtica i partecipanti dovevano vestirsi con pelli e testa d’animali al fine d’acquisire la forza dell’animale rappresentato e spaventare così gli spiriti malvagi che erano presenti. Nel corso del tempo i costumi si sono trasformati fino a rappresentare il soggiorno dei morti, rendendo così a samhain il culto che gli è dovuto.


Soltanto simboli? 

Forse, leggendo tutte queste informazioni su halloween, dirai: ”Può anche darsi che questa festa abbia origini occulte, ma io non me ne occupo quando faccio festa. Dopo tutto sono soltanto dei simboli… le zucche, le candele, i costumi e tutto il resto”.

Soltanto simboli? I Simboli non hanno significato? 

Una croce sono soltanto due  linee perpendicolari? Se questi simboli non hanno alcun significato, perché non togliere la croce dalla chiesa e sostituirla per esempio con una svastica o un cranio con due tibie incrociate? Ovviamente  questo sarebbe blasfemo – e altrettanto ovviamente i simboli non sono privi di significato!

Attenzione, pericolo! 

“Perché non intagliare  zucche, travestirsi e cavalcare una scopa? In queste cose non c’è niente di male. Sappiate tuttavia che esistono forze spirituali e malefiche, e che ci sono persone che non giocano quando invocano i morti e cercano il contatto con le forze occulte. 
Mentre le celebrazioni religiose cristiane dei  defunti e dei santi che vengono celebrate in giorni vicini hanno lo scopo di farci meditare sulla permanenza temporanea in questo mondo e di riavvicinarci alla comunione con  i defunti (anche quelli  dimenticati!) con lo scopo di pregare per alleviare la loro permanenza e sofferenza nel Purgatorio e di venerare i Santi (per noi esempio di come deve essere vissuto il Vangelo), Halloween, al contrario, è estranea a questo contesto di preghiera (nessun aderente si sogna di recitare il Rosario per i defunti o di andare a Messa per i medesimi, durante tale festa) ed inserisce i partecipanti in una atmosfera pagana che in certi locali acquista contorni sexy.
Non solo, ma in tale atmosfera precristiana o anticristiana molti prendono "dimestichezza" con l'horror e le streghe in modo da non più temere tali prodotti infernali. Non è quindi difficile scoprire, per chi è veramente cristiano, il vero regista di tale festa alternativa alle celebrazioni cristiane dei santi e dei defunti. Si tratta di quel personaggio che non ha più discendenza che lo ricordi.


Padre Amorth: "Con Halloween si osanna il male"

Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l'uso della ragione e sia sempre più malata.  Festeggiare la festa di  Halloween è rendere  un osanna al diavolo. Il quale, se  adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio  e  se gli studi  di  psicologi e  psichiatri  pullulano di  bambini  insonni, vandali,  agitati,  e di ragazzi ossessionati  e  depressi,  potenziali  suicidi”.  La  condanna  è  dell'esorcista  della  Santa  Sede,  già  presidente dell'associazione internazionale degli esorcisti, il modenese padre Gabriele Amorth. I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue altro non sarebbero, per l'esorcista, che un tributo al principe di questo mondo: il diavolo. «Mi dispiace moltissimo che l'Italia, come il resto d'Europa, si stia allontanando da Gesù il Signore e, addirittura, si metta a omaggiare satana», dice l' esorcista secondo il quale «la festa di Halloween è una  sorta di  seduta  spiritica presentata sotto forma di gioco. L'astuzia  del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d'oggi. Ma  tutto  viene  camuffato  sotto  forma  di  esigenza,  libertà  o  piacere  personale».  «L'uomo  -  conclude  padre Amorth - è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio». E ricorda che intanto, in molte città  italiane, sono state organizzate  le «feste della luce», una vera e propria  controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini...




giovedì 25 ottobre 2012

Messaggio da Medjugorje 25 Ottobre 2012

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Messaggio da Medjugorje 25 Ottobre 2012

"Cari figli! Anche oggi vi invito a pregare per le mie intenzioni. Rinnovate il digiuno e la preghiera perché satana  è astuto e attira molti cuori al peccato e alla perdizione. Io vi invito figlioli alla santità e a vivere nella grazia. Adorate mio Figlio affinché  Lui vi colmi con la Sua pace e il Suo amore ai quali anelate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”



Per approfondimenti e commenti al messaggio vi invito come sempre a visitare il sito di Radio Maria.

Ecco la traduzione del Messaggio in inglese, francese, tedesco e spagnolo:
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“Dear children! Today I call you to pray for my intentions. Renew fasting and prayer because Satan is cunning and attracts many hearts to sin and perdition. I call you, little children, to holiness and to live in grace. Adore my Son so that He may fill you with His peace and love for which you yearn. Thank you for having responded to my call.”

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« Chers enfants, aujourd’hui  je vous invite à prier à mes intentions. Renouvelez le jeûne et la prière, car Satan est malin et il attire beaucoup de coeurs au péché et à la perdition. Je vous appelle à la sainteté, petits enfants, et à vivre dans la grâce. Adorez mon Fils afin qu’il vous comble de sa paix et de son amour après lesquels vous languissez. Merci d’avoir répondu à mon appel.»

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„Liebe Kinder! Heute rufe ich euch auf, für meine Anliegen zu beten. Erneuert das Fasten und das Gebet, denn Satan ist schlau und zieht viele Herzen zur Sünde und zum Verderben. Meine Kinder, ich rufe euch zur Heiligkeit auf und dass ihr in der Gnade lebt. Betet meinen Sohn an, damit Er euch mit Seinem Frieden und Seiner Liebe erfüllt nach welchen ihr euch sehnt. Danke dass ihr meinem Ruf gefolgt seid!“

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“¡Queridos hijos! Hoy los invito a orar por mis intenciones. Renueven el ayuno y la oración, porque satanás es astuto y atrae muchos corazones al pecado y a la perdición. Yo los invito, hijitos, a la santidad y a vivir en la gracia. Adoren a mi Hijo para que El los colme con Su paz y Su amor que ustedes anhelan. Gracias por haber respondido a mi llamado.”



martedì 16 ottobre 2012

Intervista del Papa per il film "Bells of Europe - Campane d'Europa"

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Intervista del Papa Benedetto XVI per il film "Bells of Europe - Campane d'Europa"

 Lunedì 15 ottobre (sopo la sessione sinodale) è stato presentato il film “Bells of Europe – Campane d’Europa” sul tema dei rapporti fra il cristianesimo, la cultura europea e il futuro del Continente. Il film presenta estratti di una serie di eccezionali interviste originali con le maggiori personalità religiose cristiane, il Papa Benedetto XVI, il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, il Patriarca di Mosca Kirill, l’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, l’ex Presidente della federazione delle Chiese Evangeliche in Germania Huber e altre personalità della politica e della cultura.
Il filo unificante del film è dato dal suono delle campane dei diversi angoli del Continente e dalla fusione di una campana nell’antica fonderia di Agnone. La colonna sonora è realizzata anche con musiche del famoso compositore estone Arvo Pärt. Anche Arvo Pärt è intervistato, e spiega come sia stato appunto ispirato dal tintinnio delle campane.

Realizzato dal Centro Televisivo Vaticano in base a un’idea del Padre Germano Marani, con il supporto di diverse altre istituzioni, fra cui la Fondazione La Gregoriana, il film è ora a disposizione di RAI Cinema, che ne detiene i diritti per la diffusione televisiva e home video. Da segnalare naturalmente anzitutto il testo dell’ampia intervista del Santo Padre Benedetto XVI, che riportiamo qui di seguito:

Domanda – Santità, nelle sue encicliche Lei sta proponendo un'antropologia forte, un uomo abitato dalla carità di Dio, un uomo dalla razionalità allargata dall’esperienza di fede, un uomo che ha una responsabilità sociale grazie alla dinamica della carità, ricevuta e donata nella verità. Santità, proprio in questo orizzonte antropologico in cui il messaggio evangelico esalta tutti gli elementi degni della persona umana, purificando le scorie che offuscano l'autentico volto dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, Lei ha più volte ribadito che questa riscoperta del volto umano, dei valori evangelici, delle profonde radici dell'Europa è motivo di grande speranza per il continente europeo e non solo… Può spiegarci le ragioni della sua speranza?

Risposta Il primo motivo della mia speranza consiste nel fatto che il desiderio di Dio, la ricerca di Dio è profondamente scritta in ogni anima umana e non può scomparire. Certamente, per un certo tempo, si può dimenticare Dio, accantonarlo, occuparsi di altre cose, ma Dio non scompare mai. E’ semplicemente vero quanto dice sant’Agostino, che noi uomini siamo inquieti finché non abbiamo trovato Dio. Questa inquietudine anche oggi esiste. E’ la speranza che l’uomo sempre di nuovo, anche oggi, si ponga in cammino verso questo Dio.
Il secondo motivo della mia speranza consiste nel fatto che il Vangelo di Gesù Cristo, la fede in Cristo è semplicemente vera. E la verità non invecchia. Anch’essa si può dimenticare per un certo tempo, si possono trovare altre cose, la si può accantonare, ma la verità come tale non scompare. Le ideologie hanno un tempo contato. Sembrano forti, irresistibili, ma dopo un certo periodo si consumano, non hanno più la forza in loro, perché manca loro una verità profonda. Sono particelle di verità, ma alla fine si sono consumate. Invece il Vangelo è vero, e perciò non si consuma mai. In tutti i periodi della storia appaiono sue nuove dimensioni, appare tutta la sua novità, nel rispondere alle esigenze del cuore e della ragione umana che può camminare in questa verità e trovarvisi. E perciò, proprio per questo motivo, sono convinto che ci sia anche una nuova primavera del cristianesimo.
Un terzo motivo empirico lo vediamo nel fatto che questa inquietudine oggi lavora nella gioventù. I giovani hanno visto tante cose – le offerte delle ideologie e del consumismo –, ma colgono il vuoto in tutto questo, la sua insufficienza. L’uomo è creato per l’infinito. Tutto il finito è troppo poco. E perciò vediamo come, proprio nelle nuove generazioni, questa inquietudine si risveglia di nuovo ed essi si mettono in cammino, e così ci sono nuove scoperte della bellezza del cristianesimo; un cristianesimo non a prezzo moderato, non ridotto, ma nella sua radicalità e profondità. Quindi, mi sembra che l’antropologia come tale ci indichi che ci saranno sempre nuovi risvegli del cristianesimo e i fatti lo confermano con una parola: fondamento profondo. E’ il cristianesimo. E’ vero, e la verità ha sempre un futuro.


Domanda – Santità, Lei ha più volte ribadito che l’Europa ha avuto e ha tuttora un influsso culturale su tutto il genere umano e non può fare a meno di sentirsi particolarmente responsabile, non solo del proprio futuro, ma anche di quello dell’umanità intera. Guardando avanti, è possibile tratteggiare i contorni della testimonianza visibile dei cattolici e dei cristiani appartenenti alle Chiese ortodosse e protestanti, nell’Europa dall’Atlantico agli Urali, che, vivendo i valori evangelici in cui credono contribuiscano alla costruzione di un’Europa più fedele a Cristo, più accogliente, solidale, non solo custodendo l’eredità culturale e spirituale che li contraddistingue, ma anche nell’impegno a cercare vie nuove per affrontare le grandi sfide comuni che contrassegnano l’epoca post-moderna e multiculturale?

RispostaSi tratta della grande questione. E’ evidente che l’Europa ha anche oggi nel mondo un grande peso sia economico, sia culturale e intellettuale. E, in corrispondenza a questo peso, ha una grande responsabilità. Ma l’Europa deve, come Lei ha accennato, trovare ancora la sua piena identità per poter parlare e agire secondo la sua responsabilità. Il problema oggi non sono più, secondo me, le differenze nazionali. Si tratta di diversità che non sono più divisioni, grazie a Dio. Le nazioni rimangono, e nella loro diversità culturale, umana, temperamentale, sono una ricchezza che si completa e dà nascita ad una grande sinfonia di culture. Sono fondamentalmente una cultura comune. 
Il problema dell’Europa di trovare la sua identità mi sembra consistere nel fatto che in Europa oggi abbiamo due anime: un’anima è una ragione astratta, anti-storica, che intende dominare tutto perché si sente sopra tutte le culture. Una ragione finalmente arrivata a se stessa che intende emanciparsi da tutte le tradizioni e i valori culturali in favore di un’astratta razionalità. La prima sentenza di Strasburgo sul Crocifisso era un esempio di questa ragione astratta che vuole emanciparsi da tutte le tradizioni, dalla storia stessa. Ma così non si può vivere. Per di più, anche la “ragione pura” è condizionata da una determinata situazione storica, e solo in questo senso può esistere. L’altra anima è quella che possiamo chiamare cristiana, che si apre a tutto quello che è ragionevole, che ha essa stessa creato l’audacia della ragione e la libertà di una ragione critica, ma rimane ancorata alle radici che hanno dato origine a questa Europa, che l’hanno costruita nei grandi valori, nelle grandi intuizioni, nella visione della fede cristiana. Come Lei ha accennato, soprattutto nel dialogo ecumenico tra Chiesa cattolica, ortodossa, protestante, quest’anima deve trovare una comune espressione e deve poi incontrarsi con questa ragione astratta, cioè accettare e conservare la libertà critica della ragione rispetto a tutto quello che può fare e ha fatto, ma praticarla, concretizzarla nel fondamento, nella coesione con i grandi valori che ci ha dato il cristianesimo. Solo in questa sintesi l’Europa può avere il suo peso nel dialogo interculturale dell’umanità di oggi e di domani, perché una ragione che si è emancipata da tutte le culture non può entrare in un dialogo interculturale. Solo una ragione che ha un’identità storica e morale può anche parlare con gli altri, cercare una interculturalità nella quale tutti possono entrare e trovare una unità fondamentale dei valori che possono aprire le strade al futuro, a un nuovo umanesimo, che deve essere il nostro scopo. E per noi questo umanesimo cresce proprio dalla grande idea dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio.

Fonte: VIS- Sala Stampa della Santa Sede

giovedì 11 ottobre 2012

I Dieci Comandamenti

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Incontriamo oggi nel nostro viaggio i Dieci Comandamenti, affronteremo questo tema grazie alle parole degli ultimi due Pontefici ed al Catechismo della Chiesa Cattolica.

Nell'udienza generale dell'1 marzo 2000, Papa Giovanni Paolo II riguardo ai Dieci Comandamenti ha ricordato le parole del Deuteronomio: Ascolta Israele ...Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli” (6,4-7). “I Dieci Comandamenti schiudono davanti a noi l'unico futuro autenticamente umano e questo perché non sono l'arbitraria imposizione di un Dio tirannico. Jahvè li ha scritti nella pietra, ma li ha incisi soprattutto in ogni cuore umano quale universale legge morale valida ed attuale in ogni luogo ed in ogni tempo”.

E ancora il Santo Padre Giovanni Paolo II (nell'omelia della Messa celebrata ad Amman, in Giordania, il 21 marzo 2000, nell'ambito del pellegrinaggio giubilare in Terra Santa) ha definito i Dieci Comandamenti “la divina pedagogia dell'amore, poiché indicano l'unico cammino sicuro per il compimento del nostro anelito più profondo: l'insopprimibile ricerca dello spirito umano del bene, della verità e dell' armonìa “. Mentre nella santa Messa celebrata per i giovani sul Monte delle Beatitudini, il 24 marzo 2000, ha ricordato che la Legge e le Beatitudini insieme tracciano il cammino della sequela di Cristo e il sentiero regale verso la maturità e la libertà spirituali”, aggiungendo che i Dieci Comandamenti possono sembrare negativi, ma non lo sono, perché andando oltre il male che nominano, indicano il cammino verso la legge d'amore che è il primo e il più grande dei Comandamenti: 'Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ... Amerai il prossimo tuo come te stesso' (Mt 22, 37-39). Gesù stesso afferma di non essere venuto per abolire la Legge, ma per darle compimento (cfr. Mt 5,17). Il suo messaggio è nuovo ma non distrugge ciò che già esiste”. 

Ancora, durante la Messa celebrata il 26 marzo 2000, nella chiesa del Santo Sepolcro, il Papa ha affermato che attraverso il Decalogo e la legge morale inscrìtta nel cuore umano (cfr. Rm 2,15), Dio sfida radicalmente la libertà di ogni uomo e di ogni donna. Rispondere alla voce di Dio che risuona nel profondo della nostra coscienza e scegliere il bene è l'uso più sublime della libertà umana”.


Papa Benedetto XVI nel suo libro "Dio e il mondo. Essere cristiani nel nuovo millennio. In colloquio con Peter Seewald" scritto quando ancora era cardinale scrive: "
I Dieci Comandamenti sono considerati dalla Chiesa espressione della premura di Dio per l

'uomo, devono indicarci la via per vivere meglio". 




I Dieci Comandamenti
Sintesi per la catechesi

Ascolta Israele! Io sono il Signore Dio tuo:
1. Non avrai altro Dio all’infuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d’altri.
10. Non desiderare la roba d’altri.

La Chiesa (numero 2064 del Catechismo della Chiesa Cattolica) fedele alla Scrittura e in conformità all'esempio di Gesù, ha riconosciuto al Decalogo un'importanza e un significato fondamentali. Lo insegna, lo propone a tutti, invita tutti alla conversione. E facendolo, invita anche se stessa, i suoi appartenenti, a convertirsi. In Gesù vi sono due aspetti che convivono: la totale intransigenza nei confronti del peccato, la più grande misericordia per i peccatori. 


La veggente di Medjugorje Vicka ci ricorda che: "Una persona che si comporta contro Dio, che non prega, che non segue i comandamenti di Dio, ecco, quella persona ha già scelto il proprio inferno. Tutto dipende dalla nostra libera scelta. Una persona che vuole andare all'inferno va, per le altre c'è sempre la possibilità di salvarsi".

Infatti anche Padre Gabriele Amorth alla domanda: Qual è il modo per difendersi dal maligno? Risponde senza esitazioni: "Ritornare ai dieci Comandamenti, alle leggi di Dio. Vedere che le leggi di Dio non sono proibitive, ma leggi di salvezza. Ritornare ad amarci, ritornare alla concordia, ritornare all’onestà. Oggi la società è basata proprio sull’ingiustizia: bisogna ritornare a Dio".

Vediamo ora di affrontare i Dieci Comandamenti con l'aiuto del Catechismo della Chiesa Cattolica (Parte terza "LA VITA IN CRISTO" - Sezione seconda "I DIECI COMANDAMENTI"):

«Maestro che cosa devo fare...?»

 Al punto 2052 ci ricorda le parole di Gesù in risposta alla domanda: « Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna? ». Al giovane che gli rivolge questa domanda, Gesù risponde innanzi tutto richiamando la necessità di riconoscere Dio come « il solo Buono », come il Bene per eccellenza e come la sorgente di ogni bene. Poi Gesù gli dice: « Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti ». Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l'amore del prossimo: « Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre ». Infine Gesù riassume questi comandamenti in una formulazione positiva: « Ama il prossimo tuo come te stesso » (Mt 19,16-19).

Al punto seguente (2053) a questa prima risposta se ne aggiunge subito una seconda: « Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi » (Mt 19,21). Essa non annulla la prima. La sequela di Gesù implica l'osservanza dei comandamenti. La Legge non è abolita, ma l'uomo è invitato a ritrovarla nella persona del suo Maestro, che ne è il compimento perfetto. Nei tre Vangeli sinottici, l'appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell'obbedienza del discepolo e nell'osservanza dei comandamenti, è accostato all'esortazione alla povertà e alla castità. I consigli evangelici sono indissociabili dai comandamenti.

Al punto (2055) troviamo la domanda posta a Gesù: « Qual è il più grande comandamento della Legge? » (Mt 22,36), Gesù risponde: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti » (Mt 22,37-40). Il Decalogo deve essere interpretato alla luce di questo duplice ed unico comandamento della carità, pienezza della Legge:
« Il precetto: Non commettere adulterio, Non uccidere, Non rubare, Non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore » (Rm 13,9-10).

Il Decalogo nella Sacra Scrittura

Al numero 2056 troviamo: La parola « Decalogo » significa alla lettera « dieci parole » (Es 34,28; Dt 4,13; 10,4). Queste « dieci parole » Dio le ha rivelate al suo popolo sulla santa montagna. Le ha scritte con il « suo dito », a differenza degli altri precetti scritti da Mosè. Esse sono parole di Dio per eccellenza. Ci sono trasmesse nel libro dell'Esodo e in quello del Deuteronomio. Fin dall'Antico Testamento i Libri Santi fanno riferimento alle « dieci parole ». Ma è nella Nuova Alleanza in Gesù Cristo che sarà rivelato il loro pieno senso. Il Decalogo è un cammino di vita (2057) « Ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi » (Dt 30,16). Al numero 2058 si ribadisce: Le « dieci parole » riassumono e proclamano la Legge di Dio: « Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede » (Dt 5,22). Perciò queste due tavole sono chiamate « la Testimonianza » (Es 25,16). Esse contengono infatti le clausole dell'Alleanza conclusa tra Dio e il suo popolo. Queste « tavole della Testimonianza » (Es 31,18; Es 32,15; Es 34,29) devono essere collocate nell'« arca » (Es 25,16; 40,1-3).


Il Decalogo nella Tradizione della Chiesa


Veniamo ora al Decalogo nella Tradizione della Chiesa. Al numero 2067 si afferma: I dieci comandamenti enunciano le esigenze dell'amore di Dio e del prossimo. I primi tre si riferiscono principalmente all'amore di Dio e gli altri sette all'amore del prossimo.

« Come sono due i comandamenti dell'amore, nei quali si compendia tutta la Legge e i Profeti – lo diceva il Signore [...] –, così gli stessi dieci comandamenti furono dati in due tavole. Si dice infatti che tre fossero scritti su una tavola e sette su un'altra ». (Sant'Agostino, Sermo 33)

Al numero 2068 si ricorda Il Concilio di Trento, esso insegna che i dieci comandamenti obbligano i cristiani e che l'uomo giustificato è ancora tenuto ad osservarli. Il Concilio Vaticano II afferma: « I Vescovi, quali successori degli Apostoli, ricevono dal Signore [...] la missione di insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo ad ogni creatura, affinché tutti gli uomini, per mezzo della fede, del Battesimo e dell'osservanza dei comandamenti, ottengano la salvezza ».

L'obbligazione del Decalogo


Importante è la parte che ribadisce L'obbligazione del Decalogo:

2072 Poiché enunciano i doveri fondamentali dell'uomo verso Dio e verso il prossimo, i dieci comandamenti rivelano, nel loro contenuto essenziale, obbligazioni gravi. Sono sostanzialmente immutabili e obbligano sempre e dappertutto. Nessuno potrebbe dispensare da essi. I dieci comandamenti sono incisi da Dio nel cuore dell'essere umano.

2073 L'obbedienza ai comandamenti implica anche obblighi la cui materia, in se stessa, è leggera. Così l'ingiuria a parole è vietata dal quinto comandamento, ma non potrebbe essere una colpa grave che in rapporto alle circostanze o all'intenzione di chi la proferisce.

«Senza di me non potete far nulla»

Il catechismo ci insegna che consigli evangelici sono indissociabili dai comandamenti. (2074) Gesù dice: « Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla » (Gv 15,5). Il frutto indicato in questa parola è la santità di una vita fecondata dall'unione con Cristo. Quando crediamo in Gesù Cristo, comunichiamo ai suoi misteri e osserviamo i suoi comandamenti, il Salvatore stesso viene ad amare in noi il Padre suo ed i suoi fratelli, Padre nostro e nostri fratelli. La sua persona diventa, grazie allo Spirito, la regola vivente ed interiore della nostra condotta. «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati »



I Dieci Comandamenti


1. IL PRIMO COMANDAMENTO
«Io sono il Signore, tuo Dio: non avrai altri dei di fronte a me»



2. IL SECONDO COMANDAMENTO
«Non pronunzierai invano il nome del Signore, tuo Dio»


3. IL TERZO COMANDAMENTO
«Ricordati del giorno di sabato per santificarlo»


4. IL QUARTO COMANDAMENTO
«Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio»


5. IL QUINTO COMANDAMENTO
«Non uccidere»


6. IL SESTO COMANDAMENTO
«Non commettere atti impuri»


7. IL SETTIMO COMANDAMENTO
«Non rubare»


8. L'OTTAVO COMANDAMENTO
«Non mentire» 
o «Non pronunziare falsa testimonianza»


9. IL NONO E IL DECIMO COMANDAMENTO
«Non desiderare la donna d'altri» 

10. IL DECIMO COMANDAMENTO
«Non desiderare la roba d'altri»








Fonti utilizzate:
http://www.santorosario.net/
http://medjugorje.altervista.org/
http://www.santantonioalberobello.it/

venerdì 5 ottobre 2012

Santa Faustina Kowalska. L'apostola della Divina Misericordia.

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Il 5 Ottobre ricordiamo Santa Faustina Kowalska. Ecco una breve vita della santa polacca tanto cara a papa Giovanni Paolo II.


Santa Faustina Kowalska

L'apostola della Divina Misericordia.

Santa Faustina nacque il 25 agosto 1905, terza di dieci figli, da Marianna e Stanislao Kowalski, contadini del villaggio di Glogowiec (attualmente diocesi di Wloclawek). Al battesimo nella chiesa parrocchiale di lwinice Warckie le fu dato il nome di Elena. Fin dall'infanzia si distinse per l'amore, per la preghiera, per la laboriosità, per l'obbedienza e per una grande sensibilità verso la povertà umana. All'età di nove anni ricevette la Prima Comunione; fu per lei un'esperienza profonda perché‚ ebbe subito la consapevolezza della presenza dell'Ospite Divino nella sua anima. Frequentò la scuola per appena tre anni scarsi. Ancora adolescente abbandonò la casa dei genitori e andò a servizio presso alcune famiglie benestanti di Aleksandrow, lodl e Ostrowek, per mantenersi e per aiutare i genitori.

Fin dal settimo anno di vita avvertì nella sua anima la vocazione religiosa, ma non avendo il consenso dei genitori per entrare nel convento, cercava di sopprimerla. Sollecitata poi da una visione di Cristo sofferente, partì per Varsavia dove il 10 agosto del 1925 entrò nel convento delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Col nome di Suor Maria Faustina trascorse in convento tredici anni in diverse case della Congregazione, soprattutto a Cracovia, Vilnius e Plock, lavorando come cuoca, giardiniera e portinaia.

All'esterno nessun segno faceva sospettare la sua vita mistica straordinariamente ricca. Svolgeva con diligenza tutti i lavori, osservava fedelmente le regole religiose, era riservata, silenziosa e nello stesso tempo piena di amore benevolo e disinteressato. La sua vita apparentemente ordinaria, monotona e grigia nascondeva in sè una profonda e straordinaria unione con Dio.

Alla base della sua spiritualità si trova il mistero della misericordia Divina che essa meditava nella parola di Dio e contemplava nella quotidianità della sua vita. La conoscenza e la contemplazione del mistero della misericordia di Dio sviluppavano in lei un atteggiamento di fiducia filiale in Dio e di misericordia verso il prossimo. Scriveva:

O mio Gesù, ognuno dei Tuoi santi rispecchia in me‚ una delle Tue virtu; io desidero rispecchiare il Tuo Cuore compassionevole e pieno di misericordia, voglio glorificarlo. La Tua misericordia, o Gesù, sia impressa sul mio cuore e sulla mia anima come un sigillo e ciò sara il mio segno distintivo in questa e nell'altra vita (Diario, p. 418).

Suor Faustina fu una figlia fedele della Chiesa, che essa amava come Madre e come Corpo Mistico di Gesù Cristo. Consapevole del suo ruolo nella Chiesa, collaborava con la misericordia Divina nell'opera della salvezza delle anime smarrite. Rispondendo al desiderio e all'esempio di Gesù offrì la sua vita in sacrificio. La sua vita spirituale si caratterizzava inoltre nell'amore per l'Eucarestia e nella profonda devozione alla Madre di Dio della Misericordia.

Gli anni della sua vita religiosa abbondarono di grazie straordinarie: le rivelazioni, le visioni, le stigmate nascoste, la partecipazione alla passione del Signore, il dono dell'ubiquità, il dono di leggere nelle anime, il dono della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi, con le anime del purgatorio, con tutto il mondo soprannaturale fu per lei non meno reale e concreto di quello che sperimentava con i sensi. Malgrado il dono di tante grazie straordinarie era consapevole che non sono esse a costituire l'essenza della santità. Scriveva nel "Diario":

Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono ad essa elargito la rendono perfetta, ma l'unione intima della mia anima con Dio. I doni sono soltanto un ornamento dell'anima, ma non ne costituiscono la sostanza né la perfezione. La mia santità e perfezione consiste in una stretta unione della mia volontà con la volontà di Dio (Diario p. 380).

Il Signore aveva scelto Suor Faustina come segretaria e apostola della Sua misericordia per trasmettere, mediante lei, un grande messaggio al mondo.

Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso (D., p. 522).

La missione di Suor Faustina consiste in tre compiti:


  1. - Avvicinare e proclamare al mondo la verità rivelata nella Sacra Scrittura sull'amore misericordioso di Dio per ogni uomo.
  2. - Implorare la misericordia Divina per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori, tra l'altro attraverso la prassi delle nuove forme di culto della Divina Misericordia indicate da Gesù: l'immagine di Cristo con la scritta: Gesù confido in Te, la festa della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua, la coroncina alla Divina Misericordia e la preghiera nell'ora della Misericordia (ore 15). A queste forme del culto e anche alla diffusione della devozione alla Divina Misericordia il Signore allegava grandi promesse a condizione dell'affidamento a Dio e dell'amore attivo per il prossimo.
  3. - Ispirare un movimento apostolico della Divina Misericordia con il compito di proclamare e implorare la misericordia Divina per il mondo e di aspirare alla perfezione cristiana sulla via indicata da Suor Faustina. Si tratta della via che prescrive un atteggiamento di fiducia filiale in Dio, che si esprime nell'adempimento della Sua volontà e nell'atteggiamento misericordioso verso il prossimo.


Oggi questo movimento riunisce nella Chiesa milioni di persone di tutto il mondo: congregazioni religiose, istituti secolari, sacerdoti, confraternite, associazioni, diverse comunità degli apostoli della Divina Misericordia e persone singole che intraprendono i compiti che il Signore ha trasmesso a Suor Faustina.

La missione di Suor Faustina è stata descritta nel "Diario" che essa redigeva seguendo il desiderio di Gesù e i suggerimenti dei padri confessori, annotando fedelmente tutte le parole di Gesù e rivelando il contatto della sua anima con Lui. Il Signore diceva a Faustina:

Segretaria del Mio mistero più profondo, ...il tuo compito più profondo è di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me (D., p. 557).

Quest'opera infatti avvicina in modo straordinario il mistero della misericordia Divina. Il "Diario" affascina non soltanto la gente comune ma anche i ricercatori che vi scoprono una fonte supplementare per le loro ricerche teologiche. Il "Diario" è stato tradotto in varie lingue, tra cui inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, ceco, slovacco e arabo.

Suor Faustina, distrutta dalla malattia e da varie sofferenze che sopportava volentieri come sacrificio per i peccatori, nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all'età di appena 33 anni. La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto della Divina Misericordia e secondo le grazie ottenute tramite la sua intercessione. Negli anni 1965-67 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù e nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Il 18 aprile del 1993, sulla piazza di San Pietro a Roma, il Santo Padre Giovanni Paolo II l'ha beatificata e il 30 aprile 2000, Anno del Gande Giubileo del 2000, l'ha canonizzata.

Le reliquie di Suor Faustina attualmente sono sparse nel mondo in varie chiese. La tomba con i pochi resti corporali sono conservati nella cappella della casa a Cracovia dove si recava a pregare. Le reliquie sono anche esposte nel Santuario della Divina Misericordia, Chiesa Santo Spirito in Sassia.



Fonte: Festa della Divina Misericordia



Vi invitiamo a visitare anche questi altri nostri lnk sulla devozione alla Divina Misericordia:

Festa della Divina Misericordia

Coroncina della Divina Misericordia

Domenica della Divina Misericordia

Novena alla Divina Misericordia




Nascondimi Gesu'
negli abissi della Tua Misericordia
e poi mi giudichino pure gli altri come loro piace

Santa Faustina
Q.II,791


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«Le fiamme della Misericordia Mi divorano;
voglio riversarle sulle anime degli uomini»

(dal diario di Santa Maria Faustina Kowalska)

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Come non si possiede nulla esternamente
e non si dispone di nulla come proprietari
cosi' occorre non desiderare nulla interiormente.
Come e' grande la Tua poverta' nel Santissimo Sacramento!

Santa Faustina
Q.II 533




giovedì 4 ottobre 2012

San Francesco d'Assisi - Cantico delle Creature (con traduzione)

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Oggi festeggiamo San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia (
Assisi, 1182 - 
Assisi, la sera del 3 ottobre 1226) 


Vita: Francesco nacque ad Assisi nel 1181, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. E Francesco obbedì: abbandonati la famiglia e gli amici, condusse per alcuni anni una vita di penitenza e solitudine in totale povertà.

Nel 1209, in seguito a nuova ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città mentre si univano a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava frati, fratelli. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terzo ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1228. Francesco è una delle grandi figure dell'umanità che parla a ogni generazione. Il suo fascino deriva dal grande amore per Gesù di cui, per primo, ricevette le stimmate, segno dell'amore di Cristo per gli uomini e per l'intera creazione di Dio.


Cantico delle Creature
anno 1224

Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ene dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorna, et allumeni noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate



















Testo tradotto in italiano:


Altissimo, onnipotente, buon Signore
tue sono le lodi, la gloria e l'onore
ed ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si confanno,
e nessun uomo è degno di te.

Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.

Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate
limpide, belle e preziose.

Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.

Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.

Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.

Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.

Laudato sii, o mio Signore,
per quelli che perdonano per amor tuo
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perchè da te saranno incoronati.

Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poichè loro la morte non farà alcun male.

Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltate

martedì 2 ottobre 2012

Preghiere dei Santi all'Angelo Custode

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‎''Quanto consola il sapersi di essere sempre sotto la custodia di un celeste spirito, il quale non ci abbandona nemmeno (cosa ammirabile!) nell'atto che diamo disgusto a Dio! Di chi dunque può temere l'anima devota avendo sempre con sé un sì insigne guerriero?'' (San Pio da Pietrelcina).

''Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e preposti a noi dal Padre'' (dai «Discorsi» di san Bernardo, abate).

"Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore o pastore, per condurlo alla vita" (San Basilio da Cesarea).

Riconoscendo pertanto come ricorda il cardinale J.Danielou che "I più grandi santi e gli uomini di Dio hanno vissuto nella familiarità degli angeli". presentiamo alcune preghiere realizzate dai Santi per invocare l'aiuto ed il soccorso degli Angeli custodi.


PREGHIERE DEI SANTI ALL'ANGELO CUSTODE

Preghiera all'Angelo custode
(di San Pio da Pietralcina)

O santo angelo custode, abbi cura dell’anima mia e del mio corpo.
Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore
e lo ami con tutto il cuore.
Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni
ma vi ponga la più grande attenzione.
Aiutami con i tuoi consigli, perché veda il bene
e lo compia con generosità.
Difendimi dalle insidie del nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni
perché riesca sempre vincitore.
Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore:
non cessare di attendere alla mia custodia
finché non mi abbia portato in Paradiso,
ove loderemo insieme il Buon Dio per tutta l’eternità.

Preghiera agli Angeli Custodi
(madre Teresa di Calcutta)

O angeli santi,
custodi del povero che confida
nella nostra sollecitudine,
noi imploriamo la vostra intercessione
per lui e per noi.
Otteneteci da Dio il coronamento
della Sua creazione
benedicendo i nostri sforzi,
a sua maggior gloria
e affrettando la salvezza.
In Cristo Signore nostro.
Amen.


Preghiera all'Angelo custode
(di San Francesco di Sales)

S. Angelo, Tu mi proteggi fin dalla nascita.
A te affido il mio cuore: dallo al mio Salvatore Gesù,
poiché appartiene a Lui solo.
Tu sei anche il mio consolatore nella morte!
Fortifica la mia fede e la mia speranza,
accendi il mio cuore d'amore divino!
Fa che la mia vita passata non mi affligga,
che la mia vita presente non mi turbi,
che la mia vita futura non mi spaventi.
Fortifica la mia anima nelle angosce della morte;
insegnami ad essere paziente, conservami nella pace!
Ottienimi la grazia di gustare come ultimo cibo il Pane degli angeli!
Fa che le mie ultime parole siano: Gesù, Maria e Giuseppe;
che il mio ultimo respiro sia un respiro d'amore
e che la tua presenza sia il mio ultimo conforto.
Amen.

Preghiera all'Angelo Custode
(di San Carlo Borromeo)

O santo Angelo di Dio, mio fedele custode, considera la mia anima come interamente affidata a te. Ti prego di rimetterla nelle mani del suo Creatore e Redentore, così che, assieme a te e a tutti i santi del Cielo, io possa godere della Sua presenza, amarlo perfettamente ed avere la pienezza per tutta l'eternità. Amen.


Preghiera all'Angelo Custode
(di San Giovanni Maria Vianney)

O mio Angelo Custode,
ti scongiuro di dire al mio Amatissimo
che languo d'amore per Lui

e che desidero infinitamente possederlo. Amen.

Al mio Angelo Custode
(di Santa Teresa di Gesù Bambino)

Glorioso custode della mia anima
tu che brilli nella beltà del cielo
come una dolce e pura fiamma
vicino al trono dell'Eterno.
Tu discendi per me sulla terra,
e illuminandomi con il tuo splendore
bell'Angelo diventi per me fratello,amico ,consolatore!

Tu mi guidi per mano,sapendo la mia debolezza
e ti vedo, commossa,
che scansi i ciottoli dal mio cammino.
La tua voce soave m'invita sempre
a non guardare che il Cielo:
e più mi vedi umile e piccolina,
più si fa radiosa la tua fronte.

Tu che varchi gli spazi più svelto dei lampi,
vola spesso per me da chi mi è caro.
Asciugane le lacrime con le ali,
canta la bontà di Gesù!
Canta la gioia del patire,
mormora appena il mio nome!

Nella breve mia vita voglio salvare i peccatori,miei fratelli;
e tu Angelo bello del cielo,
dammi i tuoi santi ardori.
Non ho che questi miei sacrifici
e la nuda povertà,
offrili alla Trinità insieme alla tua grazia.

A te il regno e la gloria,
e le ricchezze del Re del Cielo:
a me il Pane del santo ciborio e il tesoro della Croce.
Con la Croce,col Sacramento,
col tuo celeste soccorso,
attendo in pace
la felicità sempiterna dell'altra vita.


Preghiera a tutti gli angeli
(S. Pietro di Alcantara)

O beatissimi Spiriti che tanto avvampate del fuoco d'amore per il vostro Dio Creatore, e voi soprattutto, ardenti Serafini, che i cieli e la terra accendete di Carità divina, non abbandonate il povero infelice mio cuore; ma, come già faceste del labbro d'Isaia, purificatelo da tutti i suoi peccati, ed infiammatelo del vostro ardentissimo amore, affinché non ami che il Signore, lui solo cer­chi e in lui solo riposi nei secoli dei secoli. Amen. Omnes Sancti Angeli, orate pro me.

Proseguiamo il viaggio con gli Angeli con due link uno per pregare gli angeli custodi:

PREGHIERE AGLI ANGELI CUSTODI

ed uno per conoscere gli Angeli e gli Angeli custodi:

ANGELI E ANGELI CUSTODI

Preghiere agli Angeli Custodi

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Completiamo il nostro percorso di conoscenza degli Angeli Custodi presentando alcune preghiere che possiamo rivolgergli per invocare il loro aiuto. Pregare con gli angeli significa sia pregare insieme a loro, elevando a Dio un unico coro; sia pregare attraverso di loro, certi che gli angeli renderanno più pure ed efficaci le nostre richieste e suppliche:

Angelo di Dio

Angelo di Dio che sei il mio custode,
illumina, custodisci, reggi e governa me,
che ti fui affidato dalla Pietà Celeste.
Amen.

Preghiera mattutina all'Angelo Custode

Angelo di Dio che sei il mio Custode per opera della bontà divina, ti prego oggi di illuminarmi, custodirmi, guidarmi e governarmi.
Buon angelo di Dio che sei il mio custode, guidami e proteggimi.
Non mi abbandonare mai, sebbene sia un peccatore.
Prendimi per mano e conducimi fino alla meta delle sante vie dell'amore di Dio.
Amen.


Offerta della giornata all'Angelo Custode

Caro santo Angelo Custode, con te anch'io rendo grazie a Dio, che nella sua bontà mi ha affidato alla tua protezione.
O Signore, ti rendo grazie per il dono dell'Angelo Custode, dono che hai fatto a me personalmente. Ti rendo grazie per la potenza che hai dato al mio angelo, perchè mi trasmetta il tuo amore e la tua protezione.
Dio sia lodato per aver scelto il mio Angelo Custode, come suo collaboratore per trasmettermi la sua protezione. Ti ringrazio, o mio Angelo Custode, per la pazienza che hai verso di me e per la tua presenza costante al mio fianco.
Grazie, Angelo Custode, perchè sei fedele nell'amore e non ti stanchi mai servirmi.
Tu che non distogli lo sguardo dal Padre che mi ha creato, dal Figlio che mi ha salvato e dallo Spirito Santo che soffia amore, offri ogni giorno le mie preghiere alla Santissima Trinità.
Ho fiducia in te e credo che le mie preghiere saranno esaudite. Adesso, Angelo Custode, ti invito a precedermi sul mio cammino
(presentare all'angelo gli impegni della giornata,
i viaggi da fare, gli incontri,...).
Proteggimi dal male e dal maligno; ispirami parole di consolazione, fammi discernere la volontà di Dio e quello che Dio vuol fare attraverso di me.
Aiutami a conservare sempre il cuore di un bambino davanti a Dio (Sal 130).
Aiutami a lottare contro le tentazioni e a vincerle.
Insegnami ad abbandonarmi a Dio e a credere al suo amore.
Santo Angelo Custode, lava la mia memoria e la mia fantasia ferite e imbrattate da tutto quello che vedo e che sento.
Liberami dai desideri disordinati, dagli errori dovuti alla mia sensibilità esagerata, dallo scoraggiamento, dal male che il demonio mi presenta come bene e dall'errore presentato come verità.
Dammi la pace e la serenità, perchè nessun avvenimento mi turbi, nessun male fisico o morale mi faccia dubitare di Dio.
Guidami, lotta con me e aiutami a servire il Signore con umiltà.
Ti ringrazio mio Angelo Custode.

Preghiera serale all'Angelo Custode

Angelo santo di Dio, che vegli sulla mia anima e sul mio corpo, perdonami tutto quello che ha potuto offenderti nel corso della mia vita e tutte le colpe di oggi.
Proteggimi nella notte che si avvicina e guardami dalle insidie e dagli attacchi del nemico, perché io non offenda Dio con il peccato.
Intercedi per me presso il Signore, affinché mi fortifichi nel suo timore e faccia di me un servo degno della Sua santità.
Amen.

PREGHIERE ALL'ANGELO CUSTODE


Angelo di Dio proteggimi da tutte le tentazioni

Angelo di Dio, da lui affidatomi dalla Sua Tenera bontà per la mia salute e per la mia guida, tu che mi sostieni nello scoraggiamento e di continuo intercedi grazie per me, io ti ringrazio dal profon­do del mio cuore e ti invoco, mio amabilissimo protettore, di assistermi amorevolmente e di difendermi dalla malizia dei miei nemici.
Allontana da me tutte le occasioni di peccato.
Concedi­mi la grazia di cogliere, vigilando attentamente, le divine ispira­zioni e di metterle fedelmente in pratica. Proteggimi da tutte le tentazioni e tribolazioni della vita, soprattutto nell'ora della mor­te e non lasciarmi, finché non mi avrai condotto alla presenza del mio Creatore, nella dimora dell'eterna felicità. Amen.


Angelo Santo che vegli

Angelo santo che vegli sulla povera anima mia e sulla infelice mia vita, non abbandonare me peccatore e non allontanarti da me a causa della mia impurità.
Non dare allo spirito maligno il potere di impadronirsi di me attraverso la tirannia di questo corpo mortale. Domina la mia mano povera e debilitata e conducimi sulla via della salvezza.
Sì, o angelo santo di Dio che custodisci la mia povera anima e il mio corpo, perdonami tutto quello che ha potuto offenderti in tutti i giorni della mia vita, e anche se ho commesso qualche peccato oggi. Proteggimi nella notte che s'avvicina e preservami da ogni minaccia e insidia del nemico onde non incorra nella collera di Dio con qualche peccato.
Sii mio avvocato presso il Signore affinché mi fortifichi nel suo santo timore e faccia di me un servo degno della sua santità. Amen.


Preghierina all'Angelo Custode

Angioletto Santo stammi vicino,
dammi la mano che sono piccino.
Se tu mi guidi col tuo sorriso,
andremo insieme in paradiso



Preghierina all'Angelo Custode

Angioletto mio, mandato dal buon Gesù,
per tutta la notte vegliami tu.
Angioletto mio, mandato dal buon Gesù,
per tutto il giorno proteggimi tu.


Preghiera all'Angelo custode

Angelo mio Custode, vero amico, fedele compagno e sicura guida mia, io vi ringrazio di quella indefessa carità, vigilanza e pazienza con cui mi avete assistito e continuamente mi assistete nei miei spirituali e temporali bisogni.

Vi domando perdono dei disgusti che tante volte vi ho dato con la mia disobbedienza ai vostri amorevoli consigli, con la re­sistenza alle vostre salutari ammonizioni, e col profitto così scar­so delle vostre sante istruzioni. Continuamente, vi prego, in tutta la mia vita, la benignissima vostra protezione, affinché possa, in­sieme con voi, ringraziare lodare e benedire per tutta l'eternità il comune Signore. Amen.

Invocazione all'Angelo Custode

Assistimi, santo Angelo custode, soccorso nelle mie necessità, conforto nelle mie sventure, luce nelle mie tenebre, protettore nei pericoli ispiratore di buoni pensieri, intercessore presso Dio, scudo che respingi il maligno nemico, compagno fedele, amico sicurissimo, prudente consigliere, modello di obbedienza, spec­chio di umiltà e di purezza. Assisteteci, Angeli che ci custodite, Angeli delle nostre famiglie, Angeli dei nostri bambini, Angeli delle nostre parrocchie, Angelo della nostra città, Angelo del nostro paese, Angeli della Chiesa, Angeli dell'universo. Amen.

Invocazione agli Angeli custodi

Assisteteci, Angeli custodi, soccorso nel bisogno, conforto nella disperazione, luce nelle tenebre, protettori nei pericoli, ispiratori di buoni pensieri, intercessori presso Dio, scudi che respingono il nemico malvagio, compagni fedeli, amici verissimi, prudenti consiglieri, specchi d’umiltà e purezza.
Assisteteci, Angeli delle nostre famiglie, Angeli dei nostri figli, Angelo della nostra parrocchia, Angelo della nostra città, Angelo del nostro paese, Angeli della Chiesa, Angeli dell’universo.
Amen.

Consacrazione all'Angelo custode

Santo angelo custode,
sin dall’inizio della mia vita
mi sei stato dato come protettore e compagno.
Qui, al cospetto
del mio Signore e mio Dio,
della mia celeste Madre Maria
e di tutti gli angeli e i santi
io (nome) povero peccatore
mi voglio consacrare a te.

Prometto di essere sempre fedele
e ubbidiente a Dio e alla santa Madre Chiesa.
Prometto di essere sempre devoto a Maria,
mia Signora, Regina e Madre, e di prenderla
a modello della mia vita.

Prometto di essere devoto anche a te,
mio santo protettore e di propagare secondo le mie forze
la devozione agli angeli santi che ci viene concessa
in questi giorni quale presidio ed ausilio
nella lotta spirituale
per la conquista del Regno di Dio.

Ti prego, angelo santo, di concedermi
tutta la forza dell’amore divino affinché
ne venga infiammato, e tutta la forza della fede
affinché non cada mai più in errore.
Fa’ che la tua mano mi difenda dal nemico.

Ti chiedo la grazia dell’umiltà di Maria
affinché sfugga a tutti i pericoli e,
guidato da te, raggiunga in cielo
l’ingresso della Casa del Padre.
Amen.


Proseguiamo il viaggio con gli Angeli con due link uno per pregare gli angeli custodi assieme ai Santi:

PREGHIERE DEI SANTI ALL'ANGELO CUSTODE

ed uno per conoscere gli Angeli e gli Angeli custodi:

ANGELI E ANGELI CUSTODI

Gli Angeli Custodi (2 ottobre)

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Il 2 ottobre ricorre la festa degli Angeli Custodi, vediamo di conoscere meglio questi compagni di viaggio che Dio ci ha donato. "Lo dice Gesù stesso: 'Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli'. Quel 'vedere sempre la faccia del Padre' è la manifestazione più alta dell'adorazione di Dio" (Givanni Paolo II).

Seguiamo come sempre il Catechismo della Chiesa Cattolica (in rosso sono i punti del Catechismo). Sottolinea innanzitutto come la creazione di esseri puramente spirituali, che la sacra scrittura chiama "angeli", sia presente chiaramente nei Simboli della fede:

325 Il Simbolo degli Apostoli professa che Dio è « il Creatore del cielo e della terra », e il Simbolo niceno-costantinopolitano esplicita: « ...di tutte le cose visibili e invisibili ».

326 Nella Sacra Scrittura, l'espressione « cielo e terra » significa: tutto ciò che esiste, l'intera creazione. Indica pure, all'interno della creazione, il legame che ad un tempo unisce e distingue cielo e terra: « La terra » è il mondo degli uomini. 407 « Il cielo », o « i cieli », può indicare il firmamento, 408 ma anche il « luogo » proprio di Dio: il nostro « Padre che è nei cieli » (Mt 5,16) 409 e, di conseguenza, anche il « cielo » che è la gloria escatologica. Infine, la parola « cielo » indica il « luogo » delle creature spirituali – gli angeli – che circondano Dio.

327 La professione di fede del Concilio Lateranense IV afferma: Dio, « fin dal principio del tempo, creò dal nulla l'uno e l'altro ordine di creature, quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre; e poi l'uomo, quasi partecipe dell'uno e dell'altro, composto di anima e di corpo ».

Il Catechismo ci spiega poi come l'esistenza degli angeli sia una verità di fede:

328 L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione.

Ma chi sono gli angeli? Seguiamo ancora quello che ci dice il Catechismo:

329 Sant'Agostino dice a loro riguardo: « "Angelus" officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus – La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ». In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20).

330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria.

Il Nuovo Testamento mette in rilievo i compiti degli angeli in rapporto alla missione di Cristo come Messia, essi accompagnano sempre Gesù nella sua missione salvifica; torniamo a leggere ciò che scrive il Catechismo: ci parla di Cristo «con tutti i suoi angeli»

331 Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli: « Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli [...] » (Mt 25,31). Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui: « Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui » (Col 1,16). Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza: « Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? » (Eb 1,14).

332 Essi, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio: chiudono il paradiso terrestre, proteggono Lot, salvano Agar e il suo bambino, trattengono la mano di Abramo; la Legge viene comunicata mediante il ministero degli angeli, essi guidano il popolo di Dio, annunziano nascite e vocazioni, assistono i profeti, per citare soltanto alcuni esempi. Infine, è l'angelo Gabriele che annunzia la nascita del Precursore e quella dello stesso Gesù.

333 Dall'incarnazione all'ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio « introduce il Primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio » (Eb 1,6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: « Gloria a Dio... » (Lc 2,14). Essi proteggono l'infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l'agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici come un tempo Israele. Sono ancora gli angeli che evangelizzano la Buona Novella dell'incarnazione e della risurrezione di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio.

La Chiesa professa quindi la fede negli angeli custodi e ne raccomanda la venerazione ed il ricorso alla loro protezione con una preghiera frequente come nell'invocazione "Angelo di Dio". Vediamo come il Catechismo descrive meglio l'importanza gli Angeli nella vita della Chiesa:

334 Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli.

335 Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza (così nell'In paradisum deducant te angeli... – In paradiso ti accompagnino gli angeli – nella liturgia dei defunti, o ancora nell'« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina), e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).

336 Dal suo inizio fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione.  «Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.


Vi lascio ora alla parte di preghiera con questi due link:

PREGHIERE AGLI ANGELI CUSTODI

PREGHIERE DEI SANTI ALL'ANGELO CUSTODE



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